Gazzetta di Reggio

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La rubrica “Un caffè con l’assessore”

Prandi: «La burocrazia non può fermare chi vuole migliorare la città»

Nicolò Valli
Prandi: «La burocrazia non può fermare chi vuole migliorare la città»

Davide Prandi segue la Partecipazione, Quartieri, Frazioni e il Volontariato. «A Reggio la cittadinanza è attiva ma lavoriamo per poter fare di più»

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Reggio Emilia Quale modo migliore, per far capire sin da subito le priorità del suo mandato, se non sorseggiare un buon caffè nel bar di una frazione? La puntata del Caffè con l’Assessore, l’ultima prima del “gran finale” con il sindaco Marco Massari, fa tappa a Gavasseto, poco lontano da Roncadella, dove vive con la propria famiglia l’assessore alla Cura della città, con le deleghe alla Manutenzione del territorio, Cura dei quartieri e delle frazioni, alla Gestione dei rifiuti, alla Partecipazione, Consulte, Volontariato ed Associazionismo.

Al tavolo dell’Eden Cafè Prandi racconta i suoi primi mesi di lavoro, per quella che è la sua prima esperienza da politico vero e proprio: «In realtà – precisa sorridendo – sono nuovo ma non sono estraneo al mondo della politica. Mi sono sempre impegnato, sin dai tempi della scuola superiore. Quando vivevo negli Stati Uniti ho contribuito alla campagna elettorale del candidato presidente Barack Obama: è stata una bellissima esperienza, non l’ho conosciuto personalmente ma ho imparato tanto».

Nella chiacchierata con l’ingegnere informatico spuntano vocaboli in lingua inglese o americana che Prandi ha appreso durante il periodo di studio e di vita all’estero: la sua testa, però, è ora rivolta a far crescere Reggio.

Tornato in Italia, dopo tanti anni all’estero da ingegnere informatico, ha scelto di candidarsi col Pd: come mai?

«Ero sempre attivo nella vita della comunità e diverse persone mi hanno chiesto di dare una mano. Ho chiesto al Pd se potevo contribuire e, dopo le elezioni amministrative, il sindaco mi ha affidato questo ruolo prestigioso».

Come sta portando avanti questa sfida?

«Questa città è molto attiva da un punto di vista della partecipazione tanto è vero che parlerei, all’interno delle tante Valley della Regione Emilia Romagna, anche di “Social Valley”, in riferimento all’interesse delle persone per la cosa pubblica. Se per le consulte c’è tutta l’intenzione di portare avanti il lavoro della precedente Giunta, il sistema del volontariato deve essere più snellito».

Cosa intende per snellire?

«L’ho rimarcato anche ai miei collaboratori: nessun reggiano che vuole contribuire a migliorare la città deve essere bloccato a causa della burocrazia. Faccio l’esempio di una panchina da ripulire o sistemare: non serve perdere troppo tempo per fare più bella Reggio, chiaramente nel rispetto delle leggi».

Com’è la situazione delle frazioni? I cittadini più volte hanno rimarcato l’assenza di servizi...

«Le frazioni rimandano a un mondo contadino, per sua natura diverso rispetto alla città che è sempre stata più fornita. Le infrastrutture servono inevitabilmente a dare slancio, e mi riferisco in particolar modo alle piste ciclabili. C’è poi il discorso delle fibre ottiche, utili anche per lo smart working».

I giovani lamentano una città priva di eventi e iniziative: cosa risponde?

«Dei mille progetti del Runts (Il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, ndr) a Reggio e provincia, 443 sono realizzati in città. Io posso solo essere contento del nostro sistema associazionistico. Così come l’agricoltore semina e non sa quello che raccoglie, anche noi dobbiamo provare a fare la stessa cosa, vedendo nel tempo i risultati nei diversi quartieri».

In zona stazione, quartiere che presenta diverse criticità, le prime iniziative sono emerse durante il periodo natalizio. Sarà data continuità?

«Un luogo fondamentale, in quel contesto, lo ha avuto e lo avrà Binario 49. In generale, la presenza di eventi e luoghi di qualità culturale è fondamentale e pertanto sarebbe bella una collaborazione con i Teatri».

Veniamo alla raccolta differenziata: Reggio è ancora un Comune virtuoso?

«Le percentuali di adesione in città sono dell’80%, a cui si aggiunge il pagamento della Tari che si attesta sul 90%. Noi dobbiamo cercare di intercettare il restante, tenendo presente che ci sono zone più sensibili di altre. Sulla differenziata la zona forese ha una spinta maggior rispetto alla città dove emerge qualche criticità in più».

Come ovviare al problema?

«Stiamo valutando l’installazione di foto trappole e di potenziare il controllo dell’area con guardie ecologiche. So che ci sono gruppi di volontari che aiutano a ripulire i quartieri, è il caso ad esempio di Ripuliamoci e Legambiente, e non possiamo che ringraziarli: li ho incontrati e l’unica cosa che ho chiesto loro è di essere coordinati da Iren».

La puntata di sabato scorso di Linea Verde su Rai 1 ha mostrato anche le potenzialità dell’impianto Forsu a Gavassa...

«Credo che ogni reggiano dovrebbe venirlo a visitare. Si tratta di un investimento importante dal punto di vista dell’economia circolare, con la produzione di biometano che poi troviamo nei nostri autobus».

Lei è stato un calciatore di livello nei Dilettanti, qualche anno fa. Che ricordi ha?

«Ho giocato diversi anni con l’Arcetana nei campionati dilettantistici arrivando sino all’Eccellenza. Ricordo con orgoglio il Torneo della Montagna vinto con il Collagna. Facevo il difensore e pensate che il mio compagno di reparto era Nello Monelli, oggi vicecomandante della polizia locale reggiana. Ho fatto anche diverse maratone».

Quali sono gli altri suoi interessi?

«Rimanendo in ambito calcistico, sono un tifoso del Milan. Mi piace suonare il pianoforte e l’organo. A breve vorrei tornare a Londra dove i miei figli sono nati: hanno la doppia cittadinanza ed è giusto che conoscano meglio i luoghi della loro infanzia».

Un sogno per il prossimo futuro?

«Riaccendere la passione per l’impegno civico, avendo fame di costruire un futuro migliore per noi e la nostra città».l

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