Troppi civici nelle fila del Pd, le casse del partito piangono perché 500 eletti non hanno versato le quote
In base al regolamento del partito, gli eletti del Pd sono tenuti a versare un piccolo contributo, sulla base dell’indennità di carica che ricevono, nelle casse dei circoli comunali per contribuire a coprire le spese sostenute dal partito per la campagna elettorale
Reggio Emilia La scelta delle candidature civiche e di figure indipendenti come sindaci e assessori nelle fila del Pd reggiano, se ha premiato sul piano dei risultati elettorali, ha avuto però un contraccolpo negativo sulle finanze del partito. Ad oggi all’appello mancano i versamenti da parte di circa 500 nuovi eletti nella nostra provincia nelle liste Pd, molti dei quali alla loro prima esperienza amministrativa. In base al regolamento del partito, gli eletti del Pd sono tenuti a versare un piccolo contributo, sulla base dell’indennità di carica che ricevono, nelle casse dei circoli comunali per contribuire a coprire le spese sostenute dal partito per la campagna elettorale. Ma qualcuno fino a ora ha fatto orecchie da mercante. Da una prima verifica è emerso che, in particolare in diversi piccoli comuni reggiani, ci sono molti amministratori, soprattutto tra gli assessori, che non risultano iscritti o che non hanno ancora versato la quota loro spettante. Stiamo parlando nella nostra provincia di una pattuglia di quasi 500 eletti tra sindaci, assessori e consiglieri comunali, poco sensibili al rispetto di una norma che anche in passato ha fatto registrare qualche resistenza in diversi amministratori eletti.
La questione non riguarda i sindaci e gli amministratori pubblici eletti nelle liste civiche collegate al Pd, come nel caso ad esempio del primo cittadino di Reggio Marco Massari, ma esclusivamente gli eletti in quota Pd.
Il tema del finanziamento e della contribuzione degli eletti è stato affrontato nella riunione dei segretari e dei tesorieri dei circoli Pd che si è tenuta giovedì scorso da parte del segretario provinciale Massimo Gazza e dal tesoriere provinciale Alfredo Medici. «Abbiamo chiesto ai tesorieri e ai segretari dei circoli comunali Pd di attivarsi per risolvere il problema», ha confermato Alfredo Medici, che fa anche parte del comitato nazionale tesoreria del Pd. Per recuperare la situazione deficitaria, la campagna di sensibilizzazione verso gli eletti partirà in contemporanea con l’avvio della campagna di tesseramento 2025 prevista nei prossimi giorni con una serie di iniziative nei circoli. Il tesseramento del Pd reggiano parte da una base di circa 4.200 iscritti, di cui oltre 1.200 nel comune capoluogo. «L’altro punto fondamentale che abbiamo affrontato – aggiunge Medici – è quello del due per mille. Il contributo volontario e gratuito che i cittadini possono versare per il sostegno dei partiti. Il Pd è il primo in Italia per finanziamenti ricevuti e a Reggio le adesioni sono state oltre 10mila».
Nella serata di giovedì sono state affrontati anche altri due temi. A partire da quello delle sedi dei circoli del partito che nella stragrande maggioranza dei casi sono in affitto in immobili di proprietà della Fondazione Tricolore. «A differenza di Bologna – ha spiegato il tesoriere provinciale – nella nostra provincia non ci sono problemi particolari, ad eccezione di rari casi che sono in via di sistemazione. Inoltre, a breve, ci riconvocheremo per parlare della nostra festa provinciale».
Nel 2025 la festa nazionale del Pd (che lo scorso anno si è svolta a Reggio), dovrebbe tenersi in Toscana o in una delle regioni in cui si andrà al voto. Ma visti i buoni risultati ottenuti e gli spazi disponibili, la piazza reggiana resta tra le prime opzioni.