Bibbiano è il leader per la produzione del Parmigiano Reggiano
Il paese della Val d’Enza è primo tra i 174 comuni della zona di realizzazione del Re dei formaggi. Un primato non casuale: già in un documento del 1159 era citato il "Formadio"
Bibbiano Il Comune di Bibbiano si conferma al vertice della produzione del Parmigiano Reggiano Dop, rafforzando il proprio ruolo di leader nel settore caseario. Il paese della Val d’Enza è infatti al primo posto tra i 174 Comuni della zona di produzione del Re dei formaggi, per numero di forme in rapporto alle dimensioni territoriali (28,16 km² con una popolazione di 10.184 abitanti ad agosto 2023).
Un primato non casuale, dal momento che l’antenato del Parmigiano Reggiano, il "Formadio", è citato nel più antico documento esistente in materia: la pergamena datata 13 aprile 1159, redatta nella grande corte domus di Corniano di Bibbiano dell’Abbazia di Marola gestita dai monaci benedettini-cluniacensi-matildici, che attesta la nascita del Re dei formaggi. Con un’eredità storica senza pari e un sistema produttivo in continua crescita, Bibbiano si conferma il cuore pulsante della produzione del Parmigiano Reggiano Dop. Una leadership costruita su tradizione, innovazione e una filiera corta e sostenibile, che continua a rendere questo piccolo Comune un punto di riferimento a livello internazionale.
I numeri
Nel 2024 la produzione locale ha confermato pressoché la stessa produzione del 2023 (+37 forme, lo scorso anno, rispetto a quello precedente), nonostante un caseificio locale abbia sospeso l’attività, consolidando il primato del territorio per numero di forme prodotte in rapporto alle dimensioni comunali. Con sei caseifici attivi su sette, il territorio di Bibbiano mantiene il proprio ruolo centrale nella filiera produttiva del formaggio più imitato al mondo. I caseifici operativi a Bibbiano nel 2024 sono Centro Ghiardo, Scalabrini, Moderna, Dotti, Paverazzi e Nuova. A questi si aggiunge l’Agricola Quattro Castella, che però ha temporaneamente sospeso la produzione. Tutti i caseifici attivi sono soci del Consorzio "Bibbiano la Culla", presieduto da Umberto Beltrami, già assessore al Parmigiano Reggiano Dop del Comune dal 2005 al 2014.
Il modello Bibbiano
Dal 2005 la produzione a Bibbiano è aumentata del 120%. In quell’anno i sette caseifici locali producevano 67.052 forme, mentre nel 2024 la produzione ha raggiunto le 147.433 unità, con un incremento di 80.381 forme. Secondo Beltrami, questo aumento è dovuto soprattutto alla crescente preferenza degli allevatori dei Comuni limitrofi di conferire il latte alle strutture bibbianesi, considerate più vantaggiose sotto il profilo economico. «Il Parmigiano Reggiano prodotto a Bibbiano è sinonimo di bontà, qualità e rispetto per la tradizione - spiega Umberto Beltrami -. Non a caso, il Comune continua a primeggiare nella cosiddetta "Isola del Tesoro", l’area di produzione della Dop più premiata al mondo. Nel 2024, nell’intero comprensorio (che comprende le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova destra Po e Bologna sinistra Reno) sono state prodotte 4.079.250 forme, con un incremento dell’1,62% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, la provincia di Reggio Emilia ha registrato una lieve flessione, con 1.217.128 forme prodotte (-0,02% rispetto al 2023). Bibbiano rappresenta oggi il 12% della produzione provinciale e il 3,6% del totale del comprensorio, mantenendosi al primo posto tra i 174 Comuni della zona di produzione per numero di forme prodotte in rapporto alle dimensioni territoriali». Dopo Bibbiano, al secondo posto nella classifica per produzione di forme c’è Montechiarugolo (Parma), con dieci caseifici e circa 145mila forme nel 2024 (48,2 km² di superficie e 11.206 abitanti ad agosto 2023). Al terzo posto Pegognaga (Mantova), con sei caseifici e oltre 135 mila forme prodotte (46,57 km², 6.861 abitanti). I dieci Comuni del distretto produttivo della Media Val d’Enza, che nel 2024 hanno contribuito con oltre 490.000 forme (pari al 12% della produzione del comprensorio), comprendono Traversetolo e Montechiarugolo nel Parmense; Canossa, San Polo, Bibbiano, Montecchio, Cavriago, Sant’Ilario, Campegine e Gattatico nel Reggiano.
Il futuro
«Bibbiano rappresenta un punto di riferimento per l’intero distretto produttivo della media Val d’Enza - spiega Umberto Beltrami - un’area agricola di straordinaria rilevanza. Il segreto della qualità del latte destinato al celebre formaggio risiede anche nei prati stabili polifiti irrigui, un ecosistema unico in Italia, caratterizzato da oltre 100 varietà di erbe e fiori per ettaro. Il segreto della qualità del latte destinato al celebre formaggio risiede anche nei prati stabili polifiti irrigui (da conoide e non da bonifica); un ecosistema unico in Italia, caratterizzato da oltre 100 varietà di erbe e fiori per ettaro. Nella Media Val d’Enza, grazie al conoide dell’Enza, il terreno è unico e ideale per i prati stabili-permanenti con foraggi polifiti biodiversi. Da milioni di anni l’Enza scende rapido dagli Appennini, poi arriva alla strettoia di San Polo-Guardasone e incontra la valle principale, più grande. A partire da Bibbiano la pendenza più dolce modera la sua corsa e il torrente "sventaglia" il territorio a forma di cono, a Ovest fino a Rivaltella (Reggio) e a Est fino a Montechiarugolo (Parma). Rallentando il suo percorso, l’acqua accumula depositi di fango, ghiaia, ciottoli, sabbia; questi si arricchiscono nei secoli dell’humus della vegetazione che vi si è sviluppata sopra. La corsa millenaria dell’Enza nelle terre della Media Valle ha così creato condizioni eccezionali di terreno - appunto di conoide e non di bonifica - vocato a prato stabile polifita. Oggi come mille anni fa, il Parmigiano Reggiano da prati stabili polifiti irrigui ha caratteristiche distintive sia organolettiche-edonistiche (maggiore complessità e intensità di profumi, aromi e sapori) che nutrizionali (benefici per la salute: meno grassi saturi e più grassi insaturi, Omega 3, acido linoleico coniugato eccetera) rispetto al formaggio che deriva prevalentemente da erba medica». © RIPRODUZIONE RISERVATA