Gazzetta di Reggio

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«Biometano nelle Valli di Guastalla? Pronti a fare un esposto»

«Biometano nelle Valli di Guastalla? Pronti a fare un esposto»

Alcuni residenti si battono contro l’ipotesi di un impianto in via Fienilnuovo

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Guastalla Il progetto per la realizzazione di un impianto di biogas e biometano nelle Valli tra Novellara e Guastalla, in via Fienilnuovo, fa discutere.

Dopo l’autorizzazione ottenuta dalla Società Agricola Ronchetti per la costruzione di un digestore biogas da 300 kWh, alcune associazioni e cittadini stanno valutando la possibilità di presentare un esposto alle autorità competenti, sollevando dubbi su aspetti ambientali, viabilistici e di sostenibilità del progetto (lo stesso passo annunciato dal comitato che si batte contro l’impianto di Santa Vittoria di Gualtieri).

L’impianto, che prevede un allevamento suinicolo da 1.600 capi, ha già ricevuto l’Autorizzazione unica ambientale da parte di Arpae e degli enti preposti. Tuttavia, prima dell’avvio dei lavori, la società proponente ha richiesto una variante per includere un digestore biometano da 250 m³/h, un impianto dalle dimensioni significativamente maggiori rispetto a quello biogas già approvato.

Secondo alcuni residenti, la modifica al progetto solleva ulteriori preoccupazioni. La capacità produttiva dell’azienda agricola sarebbe infatti insufficiente a garantire un’alimentazione autonoma dell’impianto, rendendo necessario il conferimento di biomasse da fonti esterne. Questo, oltre a modificare le dinamiche produttive dell’azienda, potrebbe comportare un incremento del traffico pesante nelle aree limitrofe, già caratterizzate da una viabilità fragile e da strade sterrate di ridotta portata.

Uno dei punti critici riguarda la compatibilità del progetto con l’ambiente circostante. L’area individuata per l’impianto è nelle immediate vicinanze delle Valli di Novellara, un sito sottoposto a vincoli paesaggistici e ambientali in quanto parte della Rete Natura 2000. La presenza di un digestore biometano, con le conseguenti emissioni e il traffico generato, potrebbe rappresentare un rischio per la conservazione della biodiversità locale e per l’equilibrio dell’ecosistema.

A queste perplessità si aggiunge anche il rischio idrogeologico. Nell’ottobre scorso la zona è stata allagata.

Di fronte a questi scenari, diversi gruppi locali stanno valutando la presentazione di un esposto per richiedere una verifica più approfondita dell’impatto del progetto.