Aggressioni nelle strutture sanitarie: «A Reggio Emilia, una al giorno»
La denuncia della Cisl Fp Emilia Centrale: «Le proiezioni dicono che il 2024 chiuderà il suo bilancio con 366 segnalazioni»
Reggio Emilia Il 2024 è stato un anno nero per le aggressioni al personale sanitario. Nei primi 10 mesi, infatti, ne sono state registrate 305 – sia fisiche che verbali – agli operatori dell’Ausl. «E le proiezioni dicono che il 2024 chiuderà il suo bilancio con 366 segnalazioni stimate. È stato il peggior anno di sempre, con una violenza al giorno. Numeri impressionanti», commenta Gennaro Ferrara, leader di Cisl Fp Emilia Centrale.
Ben sette aggressioni su dieci si sono verificate all’interno dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio, mentre le altre sono avvenute negli ospedali della provincia e nei servizi territoriali. Se la proiezione fosse corretta, allora il numero raggiunto nel 2024 supererebbe il record negativo del 2023, quando le violenze fisiche e verbali si fermarono a 349 casi. «Una progressione paurosa – spiega la nota della Cisl Fp – anche solo se consideriamo i 305 casi già ufficializzati. Nel 2019 le violenze erano state 94, 82 nel 2020, 128 nel 2021, 189 nel 2022. Detta in modo ancora più semplice: in cinque anni le aggressioni sono schizzate verso l’altro con un +224%». «Il Pronto soccorso del Santa Maria – racconta Ferrara – è il servizio con più aggressioni subite (79 casi, il 26% del totale), seguito dalle degenze Asmn (51 casi, 17%) e dalla Rems, la Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza di via Montessori. Qui sono state denunciate 45 aggressioni, compresa quella che ha portato all’evasione rocambolesca della scorsa estate». «L’identikit degli operatori aggrediti è sconfortante – continua la nota – nel 2024 il 70,2% sono state donne, con un aumento del 3,5% rispetto al periodo 2019-2023. Un dato da leggere insieme alle tre aggressioni a sfondo sessuale denunciate nel 2024 e alle quattro videoregistrazioni/fotografie acquisite senza consenso. Gli infermieri sono la categoria professionale di gran lunga più aggredita (196 casi su 305), seguiti dai medici (47 casi), dagli oss (28 casi) e dai tecnici della riabilitazione psichiatrica (9 casi)».
L’80% delle aggressioni sono state verbali, a fronte di un 19% di violenze fisiche che hanno messo ko 21 sanitari, il 19% in meno rispetto al 2023. Sono inoltre aumentati del 4,9% i casi di aggressioni scatenate dai parenti o familiari dei pazienti (94 casi), mentre la violenza di chi è ricoverato o da chi ha bisogno di un servizio di cura è diminuita del 5,5% (203 casi in tutto). «Si tratta di un fenomeno di aggressività sociale che richiede una reazione ferma – commenta Ferrara – capace di arrivare al cuore delle persone con una comunicazione potente e capace di applicare la parola “repressione”. Dobbiamo punire di più e meglio chi si permette di alzare le mani o la voce contro professionisti che sono lì per salvare vite, per proteggere la salute di tutti. La nuova legge Nordio ha introdotto inasprimenti consistenti ma crediamo sia essenziale che le Aziende si costituiscano sempre parte civile nei processi. Chi picchia e insulta deve sapere che pagherà un conto salatissimo. E chi è aggredito deve disporre, sempre, della protezione della sua azienda. Chiediamo una piena assistenza legale, non una semplice consulenza gratuita». «Stiamo fronteggiando una violenza che non è solo uno sfogo ma è rabbia, voglia di fare male – afferma il leader di Cisl Fp Emilia Centrale –. Di fronte a questi numeri nessuno può negare la necessità di un posto di polizia permanente al Santa Maria – conclude Ferrara –. In Regione si parla di guardie giurate addestrate ad hoc, ma chiedo a tutti: davvero Reggio non ha la forza per creare un servizio interforze che unisca polizia locale, carabinieri, Gdf, polizia di Stato?». Oggi in occasione della Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari, si è tenuto un presidio davanti all'ingresso principale del Santa Maria Nuova. © RIPRODUZIONE RISERVATA