Telecamera nascosta nel B&b: l’ospite chiama la polizia e denuncia il proprietario
Il 30enne accusato d’interferenze nella vita privata. Ha ammesso di aver allestito un sistema di videosorveglianza per tutelarsi dopo aver subito danni in passato
Reggio Emilia Il titolare di un Bed & Breakfast di Reggio Emilia è finito nei guai quando un ospite ha scoperto di essere filmato, a sua insaputa, da telecamere nascoste. L’ospite non ha affatto gradito: ha allertato la polizia e ha denunciato il proprietario – un trentenne incensurato – per il reato di interferenze nella vita privata, punibile sulla carta con una pena da sei mesi a quattro anni di reclusione. I fatti sono avvenuti nella nostra città lunedì scorso. Dopo aver regolarmente prenotato il soggiorno su una piattaforma online e versato il corrispettivo, il viaggiatore si stava rilassando all’interno del B&b quando, per pura casualità, ha alzato gli occhi in alto: la sua attenzione è stata attirata da un occhio elettronico incastonato in un mobile. Insospettito, l’ospite ha “studiato” quel particolare pertugio arrivando alla conclusione che qualcuno lo stesse osservando.
L’ospite ha quindi allertato la polizia, che è arrivata sul posto e ha confermato: si trattava di una telecamera collegata a un telefono cellulare appartenente al titolare del B&B, che poteva così monitorare in tempo reale da remoto quanto accadeva nell’alloggio turistico. Dopo la denuncia dell’ospite, nei confronti del padrone di casa è scattata la denuncia e il sequestro del telefonino. Alle domande dei poliziotti, il trentenne ha ammesso di aver allestito un sistema di videosorveglianza per tutelarsi: in precedenza un ospite aveva arrecato ingenti danni e lui, non avendo le prove della responsabilità, aveva dovuto sostenere di tasca propria le spese per il ripristino. Per non incorrere di nuovo in una disavventura del genere, il trentenne era corso ai ripari: a suo dire la finalità non era di certo quella “spiare” gli ospiti. Senonché, per la legge italiana, è illegale piazzare delle telecamere nella propria struttura recettiva poiché vìola il diritto alla privacy. Il “Garante per la protezione dei dati personali” prima e il l’Edpb (European data protection board, ovvero il Comitato europeo per la protezione dei dati) poi hanno declinato delle linee guida dettagliate per il trattamento di dati tramite dispositivi video. Teoricamente la videosorveglianza è consentita purché vengano rispettati quattro principi: liceità, necessità, proporzionalità e finalità. In pratica i B&B possano installare occhi elettronici solo nelle aree comuni: mai nelle camere o nei bagni privati ad uso dei propri clienti, la cui privacy dev’essere rispettata. Non è ammissibile l’uso di telecamere solo perché sono meno costose rispetto ad altre forme di controllo (ad esempio vigilanza privata). L’avvocato Jennie Foroni del foro di Mantova, che tutela il proprietario, ha dichiarato: «Tutto quello che ha fatto il mio assistito lo ha fatto in buonafede e collaborerà con le autorità. La settimana prossima procederò all’istanza di dissequestro del cellulare». l © RIPRODUZIONE RISERVATA