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Crisi Meta System: l’azienda dice no alla data dell’incontro convocato dal Ministero. Nuovo sciopero a oltranza e presidio dei lavoratori

Crisi Meta System: l’azienda dice no alla data dell’incontro convocato dal Ministero. Nuovo sciopero a oltranza e presidio dei lavoratori

Reggio Emilia, Cigl e Uil denunciano a mancanza ancora di garanzie. «Non avevamo ancora visto un’azienda che pensa di negoziare con il Mimit le date delle convocazioni»

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Reggio Emilia Questa mattina, lunedì 17 marzo, le lavoratrici e i lavoratori della Meta System hanno nuovamente incrociato le braccia per richiedere certezze per il proprio futuro occupazionale. Venerdì scorso i sindacati hanno organizzato le assemblee in cui è stato descritto lo stato dei rapporti con l’azienda, con la conclusione amara che «fino ad oggi nessuno degli impegni presi dal gruppo dirigente aziendale, dagli advisor, dai consulenti è stata mantenuta». «Da settimane stiamo sollecitando l’Azienda a rendere conto dell’impegno preso il 15 febbraio al Ministero -  dichiarano le Rsu insieme a Fiom e Uilm - dove è stata affermata una disponibilità di Meta System e di BMW a firmare col sindacato un accordo, con l’impegno di un investimento produttivo sul territorio reggiano per garantire certezze occupazionali alle operaie e agli operai oggi ancora in cassa integrazione».

Gli impegni presi al Mimit dal gruppo dirigente della Meta System si sono trasformati in una lettera di intenti di BMW nei confronti dell’Azienda, «un documento privo di valore legale» per i sindacati, e quindi ritenuto insufficiente. Nel frattempo è diventato ufficiale l’interessamento del fondo tedesco Certina per una possibile acquisizione del Gruppo, con il Fondo impegnato nella scrittura di una due diligence per valutare l’effettiva possibilità dell’acquisto e le condizioni. «Ancora non abbiamo avuto modo di incontrare Certina - affermano i sindacati - e questo è fondamentale per il futuro aziendale». La goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha portato i lavoratori in sciopero è arrivata mercoledì scorso, quando l’Azienda si è resa indisponibile all’incontro del 19 marzo convocato dal Ministero del Made In Italy. «Non avevamo ancora visto un’Azienda che pensa di negoziare con il Ministero le date delle convocazioni - spiegano le tute blu di Cgil e Uil reggiane - a dimostrazione del livello di incompetenza e irresponsabilità di chi oggi dirige la Meta System”.

Duecento lavoratori hanno occupato i piazzali davanti agli stabilimenti di via Majakowski e ai tre plant di via Galimberti, in zona Villaggio Crostolo. In questo momento, e a tempo indeterminato «fino a quando non si avranno risposte concrete”, dichiarano le Organizzazioni sindacali, stanno scioperando le operaie e gli operai dei reparti produttivi insieme alle colleghe e ai colleghi dell’amministrazione, della logistica, della ricerca e sviluppo e dell’ufficio acquisti» «Attualmente non vi è un reparto che non sia interessato dallo sciopero, l’azienda è ferma - dichiarano Fiom e Uilm - e lo sciopero proseguirà fino a quando non si avranno certezze sull’installazione della seconda linea di assemblaggio a Reggio Emilia per il prodotto Gen6 di BMW, finché non si aprirà un confronto col Fondo Certina (potenziale acquirente di Meta System) e finché non sia avrà una nuova convocazione al Mimit». Oggi pomeriggio alle 16.30 si terrà un incontro con la Dirigenza aziendale, dove i sindacati si aspettano che arrivino risposte concrete. «Il 28 febbraio gli advisor si erano impegnati, sia nei confronti del sindacato sia nei confronti dei commissari, a redigere un piano industriale minimo che prevedesse al suo interno gli accordi commerciali con i principali clienti (BMW, Porsche, Volvo, Unipol) e gli impegni industriali sul territorio italiano ad essi collegati, in modo da aver certezza anche del futuro occupazionale dell’azienda. - concludono Fiom e Uilm - Il nostro scopo era ed è quello di firmare un accordo sindacale in sede ministeriale con questi impegni, che al momento sono ancora tutti però solo a parole, senza alcuna certezza». «Senza impegni che garantiscano il futuro occupazionale attraverso investimenti concreti – chiosa la nota sindacale - non c’è un motivo reale per cui i lavoratori debbano tornare al lavoro; la maggioranza degli operai e degli impiegati ritiene infatti ormai di non aver più nulla da perdere». Lo sciopero proseguirà quindi anche nei prossimi giorni, nel caso non arrivino al sindacato risposte concrete. «Martedì si svolgeranno assemblee sindacali anche nello stabilimento di Mornago, in provincia di Varese, dove i sindacati proporranno ai lavoratori di estendere lo sciopero anche in quell’unità produttiva».