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Bloccato in ospedale nelle Filippine: la famiglia lancia un appello per riportarlo in Italia. Il mistero di cosa gli è accaduto

Daniela Aliu
Bloccato in ospedale nelle Filippine: la famiglia lancia un appello per riportarlo in Italia. Il mistero di cosa gli è accaduto

Fabio Boniburini, 68enne di Montecchio Emilia, è stato trovato a terra con un grosso trauma alla testa durante una vacanza. I costi esorbitanti del ricovero a Manila

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Montecchio Il montecchiese Fabio Boniburini, 68 anni, ex dipendente Credem e volontario Auser, si trova in condizioni di salute critiche in un ospedale di Manila, nelle Filippine, dal 6 febbraio e la figlia lancia un appello per farlo tornare in Italia. «Mio padre si era recato nelle Filippine per una vacanza», racconta la figlia Dagmar. «Il 6 febbraio siamo stati contattati dall’ospedale privato dove è ricoverato: ci hanno detto che era arrivato in fin di vita, con una grave emorragia cerebrale. Qualcuno lo aveva trovato a terra e, senza avvisare la polizia locale, lo ha trasportato direttamente in ospedale, dove è stato sottoposto a un intervento molto delicato».

Dopo aver contattato l’ambasciata italiana, che ha confermato la vicenda, la famiglia ha attivato tutti i canali istituzionali. «Inizialmente l’ospedale ci inviava aggiornamenti sulle sue condizioni, poi hanno cominciato a chiamarci di continuo, chiedendo somme di denaro esorbitanti: 1.200 euro al giorno per vitto, alloggio e farmaci. Una follia», denuncia la figlia. Nei giorni scorsi, un medico italiano accompagnato dal console dell’ambasciata ha visitato Fabio Boniburini e verificato che le sue condizioni non gli permettono di affrontare un trasferimento: riesce a stare solo sdraiato, è sempre semi-cosciente e soffre di vuoti di memoria.

«È una situazione difficilissima», aggiunge Dagmar. «Ora mio padre è ricoverato in una clinica privata perché non potevano tenerlo in quella pubblica, ma i costi sono insostenibili. Lui deve rientrare in Italia per ricevere le cure adeguate, ma da qui non abbiamo alcun controllo sulla situazione». La famiglia riesce comunque a sentirlo, anche se brevemente, tramite il cellulare. «Dalle videochiamate che facciamo sembra stare meglio, ma non ricorda nulla: sa di essere di Montecchio, poi i ricordi svaniscono e resta in silenzio». I contatti con medici e infermieri sono quotidiani, ma i costi richiesti dall’ospedale privato restano la principale preoccupazione. Nel frattempo, la figlia sta aprendo un conto corrente per raccogliere fondi destinati al rientro e alle cure di Fabio Boniburini. A Montecchio la vicenda ha sollevato molta preoccupazione. Il consigliere d’opposizione Filippo Borghi ha scritto al sindaco Fausto Torelli, chiedendo un intervento immediato: «In virtù del vostro ruolo istituzionale e del dovere morale che una comunità ha nei confronti dei propri cittadini in difficoltà, vi chiedo di attivarvi con urgenza presso gli enti competenti – Regione Emilia-Romagna, Ministero degli Esteri, Protezione Civile e ogni altra istituzione preposta – affinché si trovi una soluzione concreta per il suo rientro in Italia e per garantirgli l’accesso alle cure adeguate». © RIPRODUZIONE RISERVATA