Curva Sud negata ai tifosi granata: il Comune si mobilita, il Sassuolo resiste
Sassuolo-Reggiana diventa un caso politico: il consiglio comunale di Reggio Emilia approva un ordine del giorno unanime, mentre i tifosi granata annunciano protesta
Reggio Emilia Anche la politica scende in campo sulla questione curve in occasione della sfida tra la Reggiana e il Sassuolo in programma sabato 29 marzo alle 19.30. Ieri, durante il Consiglio Comunale, è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno urgente (con Claudio Bassi, consigliere di Forza Italia, primo firmatario) in cui si chiede al sindaco Massari di attivarsi per fare sì che la dirigenza del Sassuolo Calcio possa cambiare idea, dando il via libera all’inversione delle curve. Il caso è ormai noto: come società casalinga il Sassuolo avrebbe per l’occasione la Curva Sud riservata ai propri sostenitori mentre ai tifosi della Reggiana, in trasferta, sarebbe riservata la Curva Nord. Una decisione che di solito è considerata una prassi ma non in questo caso, considerato che la Sud è da sempre il cuore del tifo granata, che non accetta di dover accedere, a casa propria, al settore opposto. Proprio ieri Teste Quadre e Gruppo Vandelli hanno pubblicato un comunicato congiunto in cui ribadiscono la propria presa di posizione: “Troviamo la decisione di non destinare la Curva Sud alla tifoseria reggiana, la nostra casa, estremamente irrispettosa e sbagliata – le parole dei gruppi organizzati –.La naturale conseguenza sarà stare fuori dallo stadio. Invitiamo ogni reggiano orgoglioso di esserlo a non comprare il biglietto e a manifestare il proprio dissenso con rabbia all’esterno della nostra curva, in tanti e molto...arrabbiati”. Parole, queste ultime, che preoccupano anche le forze dell’ordine che, qualora la decisione non cambiasse, dovranno gestire migliaia di sostenitori della Reggiana all’esterno dello stadio. Le parti in causa sono al lavoro e proprio ieri mattina c’è stato un incontro in Comune tra le dirigenze della Reggiana e del Sassuolo (presente l’ad neroverde Giovanni Carnevali), cui ha presenziato anche Mapei.
Il Sassuolo, al momento, non cambia idea, anche se non tutti all’interno della società neroverde sarebbero allineati. Il Comune chiederà al Sassuolo di non cancellare quanto di buono si è costruito in questi ultimi mesi tra Mapei e la città di Reggio. Ieri, in Consiglio, il vicesindaco Lanfranco De Franco ha fatto il punto: «Il Comune farà tutto quello che è nelle sue competenze per fare sì che sia una festa dello sport, Riconoscere, da parte del Sassuolo, la Sud come il luogo storico della tifoseria granata sarebbe un bel segnale distensivo, anche perché Mapei organizza in città diversi eventi anche di carattere culturale e artistico e i rapporti con la città sono più distesi. Ci auguriamo quindi che tutti possano fare dei passi in avanti per cambiare questa decisione, come fu in passato per la partita tra il Carpi e la Reggiana». Per lo stesso Bassi, un cambio di decisione sarebbe un ulteriore distensione dei rapporti tra le due realtà calcistiche, senza contare che i tifosi del Sassuolo riconoscono la Sud come casa della Regia. Si sono uniti sia il consigliere Nicolò Medici, che ha ricordato come «consegnare la Curva Sud alla Reggiana sia un atto di giustizia sportiva» e che «il cambio di settore creerebbe problemi logistici e di ordine pubblico», sia il capogruppo dello stesso Pd Riccardo Ghidoni che ha ribadito: «Si tratta di una questione di principio, perché dopo anni di attesa per questo derby e viste le note vicende sulla questione dello stadio, pensare ai tifosi granata nella curva degli ospiti, all’interno di uno stadio che hanno comunque contribuito a rendere un simbolo per la città è quanto meno un mancato riconoscimento di questa passione e di questa importante storia». Il consigliere Giovanni Tarquini non ha mancato di bacchettare la maggioranza, ricordando le tappe che hanno portato lo stadio nelle mani della Mapei, «quando Petali e stadio furono scorporati dal Tribunale, agevolando la cessione dello stadio al Sassuolo modificando notte tempo il documento di giunta sottoscritto dalla giunta Spaggiari che prevedeva che la squadra della città avrebbe sempre e comunque giocato gratuitamente nello stadio costruito sul terreno ceduto in comodato dal Comune stesso e finanziato con i soldi dei reggiani attraverso la sottoscrizione di abbonamenti pluriennali».l © RIPRODUZIONE RISERVATA