A Reggio Emilia ad aprile arriva l’esercito. Aragona: «Ora il Comune dia risposte serie»
Piantedosi ha deciso che un nucleo di 12 soldati sarà impiegato in zona stazione storica
Reggio Emilia A partire da aprile, un nucleo di dodici soldati dell’Esercito sarà impiegato nella zona della stazione storica di Reggio Emilia per garantire maggiore sicurezza. Lo ha annunciato Benedetta Fiorini (Lega) sul Resto del Carlino. L’invio dei militari rientra nelle misure adottate dal Ministero dell’Interno per contrastare il degrado e l’insicurezza nell’area, una decisione che ha suscitato il plauso del centrodestra locale. Il segretario Provinciale di Fratelli d’Italia e Consigliere Regionale, Alessandro Aragona, ha espresso soddisfazione per il provvedimento del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, sottolineando però la necessità di un intervento concreto anche da parte dell’amministrazione comunale.
«Ringraziamo il ministro Piantedosi per l’invio di un presidio di militari nella zona della stazione storica della nostra città. Ma ora il Comune si svegli e faccia la sua parte, garantendo ai reggiani la sicurezza negata in questi anni», ha dichiarato Aragona, evidenziando come il problema della sicurezza sia stato troppo a lungo ignorato a livello locale. Secondo il consigliere regionale, la scelta del Governo conferma l’urgenza delle problematiche più volte denunciate dall’opposizione: «Roma si preoccupa della sicurezza dei reggiani più del Comune e del PD. La scelta del Ministro Piantedosi conferma in pieno le nostre preoccupazioni, ripetutamente espresse e altrettanto ripetutamente ignorate: la città è ostaggio del crimine, e continuare a negarlo è un insulto ai cittadini». Aragona ha poi rivolto un appello diretto alla giunta comunale affinché abbandoni l’atteggiamento di immobilismo e inizi a lavorare concretamente per la sicurezza della città: «È ora che la Giunta abbandoni la sua politica di immobilismo e dia finalmente risposte serie, mettendo in campo strategie efficaci e nuove per garantire la sicurezza. Ci aspettiamo che, almeno ora, le proposte delle opposizioni – finora respinte con arroganza – vengano prese in considerazione per il bene dei reggiani».