Studentessa muore in gita a 19 anni sul traghetto per la Sicilia
Si chiamava Aurora Bellini e abitava a Grosseto. Ipotesi malore, aperta un’inchiesta: sequestrati cellulare e farmaci
Grosseto Non servono parole, solo il silenzio. Gli sguardi di chi resta e di chi, martedì mattina, a scuola, ha sentito risuonare quelle parole strazianti: «Aurora non c’è più». Aurora Bellini, studentessa di Grosseto, aveva appena 19 anni ed era in gita con la sua classe, la quarta del percorso Cat (Costruzioni ambiente e territorio), indirizzo Tecnologia del legno, del polo tecnologico Manetti Porciatti di Grosseto. La tragedia è avvenuta lontano, in mezzo al mare, sul traghetto che da Napoli doveva portare lei e i compagni a Palermo. Avrebbero dovuto visitare i luoghi simbolo della lotta alla mafia, a partire da Palermo, e perciò nella notte tra ieri e lunedì erano in viaggio. Invece, secondo una prima ricostruzione, la giovane si è accasciata a terra subito dopo essere rientrata in cabina. I compagni hanno subito dato l’allarme e i soccorsi sono subito intervenuti, con l’intervento di una motovedetta della Capitaneria di porto.
La nave, in quel momento, si trovava a una quarantina di miglia da Capri. I tentativi di rianimare la giovane studentessa, però, si sono rivelati vani. Non è rimasto che lo straziante compito di avvisare la famiglia a Batignano, paesino alle porte di Grosseto, dove Aurora viveva con la sorella gemella e i genitori, Erika, che lavora in un bar, e Paolo, dipendente di un’azienda che produce componenti per il mondo del motociclismo, dirigente della squadra di calcio locale e membro della Pro Loco di Batignano. Una famiglia colpita già da due lutti nell’ultimo periodo: il nonno di Aurora è mancato circa un anno fa, poi la nonna, qualche mese dopo. A Batignano nessuno ci vuole credere. Troppo grande il dolore. Così come nessuno riesce a parlare a scuola, tra i banchi del Manetti Porciatti. Una parte della classe di Aurora, infatti, non era andata in gita. Ieri mattina era come tutti i giorni a lezione. E lo choc è arrivato all’improvviso, nel bel mezzo della lezione. Ai compagni e alle compagne di Aurora la notizia è stata data prima dai docenti, per evitare che arrivasse, cruda e senza filtri, dai social. Tutti si sono ammutoliti. «C’era grande tristezza oggi», dice veloce e a mezza voce un ragazzo di seconda. Al momento l’ipotesi più accreditata è quella del malore e del conseguente arresto cardiocircolatorio. Sul caso la procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta, con le prime indagini che sono affidate ai militari della capitaneria di porto di Castellammare di Stabia. La salma resta a disposizione del magistrato in vista dell’autopsia, che servirà a chiarire le cause del decesso. Sequestrati tutti gli oggetti della 19enne, tra cui il cellulare e alcuni farmaci. Intanto i compagni, che erano già approdati a Palermo con il traghetto, stanno ritornando indietro, a Grosseto. I militari della Capitaneria di porto hanno ascoltato studenti e insegnanti, tutti sotto choc. «La scuola, unitamente all’Ufficio scolastico territoriale, esprime profondo dolore per quanto accaduto a una nostra studentessa, deceduta durante il viaggio di istruzione programmato (il tour della legalità). Siamo e resteremo vicini ai genitori della nostra cara alunna», dice il dirigente scolastico Angelo Costarella, appena appresa la notizia. La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha espresso cordoglio alla famiglia e agli amici. Cordoglio anche dell’assessore all’Istruzione della Regione Sicilia, Mimmo Turano . l