Così il Comune vuole rilanciare il centro storico: nuova piazza, maxi riqualificazione dei giardini con il parcheggio ex Zucchi e un festival
Dall’evento al teatro Ariosto con de Pascale i progetti a cui stanno lavorando dal Comune: firma per la nascita dell’hub urbano
Reggio Emilia Un nuovo presidio sociosanitario in piazza Prampolini e la maxi riqualificazione del parco del Popolo e dell’ex Caserma Zucchi con la creazione di una nuova piazza. Con l’aggiunta di un festival estivo del centro storico e di una “nuova Giarèda”. Queste alcune delle novità annunciate dall’assessora Stefania Bondavalli alla presentazione del piano strategico del centro storico in un teatro Ariosto gremito fino ai palchi superiori. Tanta la curiosità per l’evento, suddiviso in due parti: la prima di presentazione del percorso partecipato connesso alla costruzione e realizzazione del piano strategico i cui pilastri si fondano su tre aree tematiche: lavorare, abitare, vivere. I tre fattori cardine in cui va ripensato il rilancio. La seconda, moderata dal giornalista piacentino Andrea Bignami, è stata incentrato su un confronto tra il sindaco Marco Massari e il presidente della Regione Michele de Pascale.
A metà dell’appuntamento il momento clou, con la firma del patto verso l’hub urbano, come prevede la legge regionale 12 del 2023. Per la creazione dell’hub del centro storico è in corso la raccolta delle adesioni con una manifestazione d’interesse, prorogata fino a domani. Per aderire è possibile consultare la documentazione sul sito del Comune e presso le associazioni di categoria di commercio e artigianato. Finora hanno aderito 72 imprese del commercio e dell’artigianato del cuore della città. Costituiscono poi la cabina di regia il Comune, la Camera di Commercio, Confesercenti, Confcommercio, Cna e Lapam Confartigianato imprese, l’Associazione piccoli proprietari immobiliari e Ape Confedelizia. Hanno aderito anche due associazioni di imprese, ovvero Ati Santo Sport, Asp Città delle persone e Fcr, le Fondazioni I Teatri e Palazzo Mgnani, sindacati e associazioni datoriali, cooperative e società di servizi, liberi professionisti e cittadini. Per la “cabina di regia” del progetto, nascerà in centro un luogo fisico che Bondavalli definisce il “tecnopolo del centro storico”.
L’assessora ricorda, inoltre, l’importanza di funzioni e servizi di una città. «Stiamo lavorando al progetto di una struttura sociosanitaria in piazza Prampolini, sopra le Farmacie Comunali Riunite (alla Galleria Santa Maria, ndr), con un duplice obiettivo - spiega Bondavalli -. Da un lato dà un servizio agli 11mila residenti del centro, dall’altro prova ad attrarre da fuori. Per quanto riguarda il tema dell’accessibilità, molto sentito, abbiamo candidato subito al bando rigenerazione urbana della Regione il progetto di un grande parco che coinvolge l’ex Caserma Zucchi e il Parco del Popolo, con la creazione una nuova piazza su cui si affaccerà poi lo chalet Diana».
L’esito del bando dovrebbe divenire noto a breve, nelle prossime settimane. «Presenteremo anche una nuova Giarèda e penso anche al festival del centro storico - continua l’assessore -. Si tratta di sei mercoledì perché le associazioni di categoria hanno segnalato come quello sia il giorno migliore». Bondavali ricorda come gli eventi coinvolgeranno tutto il centro, comprese zone più critiche della città, come, ad esempio, piazzale Marconi, con la proposta di spettacoli, ma anche momenti di riflessione. Anche lo sport in piazza viene indicata come occasione d’attrattività e si anticipa il ritorno di eventi amati dal pubblico, tra cui il Radio Bruno Estate.
L’appuntamento è stato arricchito da contributi video in cui più protagonisti del cuore della città hanno fornito più indicazioni sul “centro che vorrei”. Tra loro: Raffaele Orsini di Lady Massetti, Annarella Ferretti di Tentazioni Gioielleria che rimarca il tema dell’accessibilità. Roberto Vezzali di Reggio Comics 2 indica la necessità di intervenire sui negozi sfitti (in centro sono il 27 per cento).
Le idee per il rilancio del centro verranno messe sul piatto già a partire da aprile. Il piano strategico intende affrontare i principali soggetti per affrontare e cercare di risolvere una crisi urbana che mina l’attrattività del centro. Il piano si concentra sulle strategie che possono intercettare meglio i fattori di crisi. La realizzazione del piano prevede un percorso a tappe basato sulla partecipazione attiva di cittadini, imprese, istituzioni e associazioni e sulla definizione di programmi e di progetti con cui verranno realizzati. Nella fase di coprogrammazione saranno concertati gli obiettivi e ipotizzate le azioni che li concretizzeranno, concordando insieme gli indicatori di impatto con i quali misurare l’esito delle politiche e delle azioni in centro storico. In seguito, nella fase di coprogettazione, le azioni verranno attuate direttamente dall’amministrazione comunale nel caso delle opere pubbliche, degli strumenti di pianificazione e regolamenti, mentre in tutti gli altri casi il Comune lancerà la sfida dei partenariati con i diversi attori per realizzare quanto stabilito dalla fase precedente.
Per quanto riguarda il “lavorare”, l’obiettivo è riportare il lavoro nella città storica e ripensare a un nuovo modello di commercio per potenziare le attività già esistenti e favorire al tempo stesso l’ingresso di nuovi operatori. Sul fronte dell’abitare la sfida è ripopolare la città storica con azioni concrete per facilitare l’incrocio della domanda e dell’offerta di abitazioni e trovino soluzioni per il patrimonio immobiliare inutilizzati. Un’idea può essere il modello “casa-bottega” per soluzioni abitative integrate con le attività produttive. Infine, il “vivere”, ripensando il marketing degli eventi mentre si considera la città storica anche nella dimensione di quartiere. Il piano individua cinque progetti e altrettanti obiettivi strategici, con la realizzazione di 23 azioni e, conclude Bondavalli, «è un piano partecipato».