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Il lutto

E’ morto il partigiano Alfredo “Brenno” Cerioli, a maggio avrebbe compiuto 101 anni

Nicolò Valli
E’ morto il partigiano Alfredo “Brenno” Cerioli, a maggio avrebbe compiuto 101 anni

Un anno fa, alla festa per i 100 anni partecipò anche il sindaco Luca Vecchi

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Reggio Emilia Il prossimo 20 maggio avrebbe compiuto 101 anni. Qualche settimana prima, il 25 aprile, lo avremmo trovato come sempre in piazza Martiri del 7 Luglio davanti al monumento della Resistenza, per ricordare i suoi “compagni” partigiani scomparsi durante la Seconda Guerra Mondiale. Alfredo “Brenno” Cerioli, per tutti il partigiano Brenno, non ha fatto in tempo: è morto ieri nella sua casa in zona ospedale.

L’unico figlio Roberto racconta: «Era da già da qualche giorno che non stava bene – le sue parole–. Mio papà era nato nel 1924 nella frazione di San Maurizio. Dopo aver frequentato le scuole elementari si è dedicato al lavoro, in un negozio di vestiti e tessuti. Doveva essere arruolato nell’esercito ma non era stato preso per insufficienza toracica: era troppo magro».

Si arriva al periodo della lotta per la Liberazione. Alfredo non è coinvolto direttamente al fronte ma è una figura centrale nell’organizzazione partigiana reggiana: tiene incontri, fissa appuntamenti ed è in possesso di diverse informazioni. Un periodo, quello che ha preceduto il 25 aprile 1945, che lo ha segnato per sempre: «Aveva 21 anni ed è chiaro che ha avuto un’adolescenza diversa dalle nostre – rimarca il figlio–. Dopo la guerra ha preferito non entrare in politica lavorando come rappresentante e si è sposato con mia mamma, Elvira Soncini, di cui poi è rimasto vedovo».

Il partigiano Brenno era un assiduo frequentatore del centro storico, in particolar modo del bar Tropical, e per nessun motivo vuole mancare alle celebrazioni del 25 aprile. Nel 2020, però, il Covid e il lockdown lo hanno bloccato. Lui inizialmente non ne voleva sapere, voleva prendere un taxi pur di commemorare gli amici morti, ma è rischioso e le leggi lo vietavano. Intervenne l’allora sindaco Vecchi, che lo fa desistere: «Porterò io un fiore al tuo posto», gli ha garantito.

L’anno dopo, è il 2021, Alfredo Cerioli era di nuovo in piazza Martiri del 7 Luglio, con la mascherina anti-contagio e un fiore di colore rosso da deporre. «Il Covid è stato un dramma per mio papà, è stato difficile confinarlo in casa. Lui era un grande amante dello sport – prosegue il figlio –. Tifava Inter e Reggiana ed era appassionato di ciclismo. Proprio in questi giorni, vedendolo affaticato, gli ho ricordato che sabato (ieri, ndr) si sarebbe tenuta la Classicissima Milano-Sanremo. Uno dei suoi idoli era Fausto Coppi. Trascorreva il suo tempo libero con gli amici, tra cui vi era anche il fondatore e l’ex direttore della Gazzetta di Reggio, Umberto Bonafini; sino a 93 anni ha guidato l’auto».

Il rapporto con Luca Vecchi è stato mantenuto saldo, tanto è vero che lo scorso anno l’allora sindaco è andato a trovarlo a casa in occasione del compleanno speciale: «Fu un momento molto sentito, raddoppiato poi con un grande pranzo alla Polveriera con parenti e amici. Mio papà amava la buona cucina emiliana». Il partigiano Brenno viveva solo, ma vicino al figlio Roberto e alla nuora Valeria. Una grossa mano negli ultimi anni di vita l’ha fornita anche Natalia. Alfredo Brenno Cerioli lascia il figlio Roberto (con Valeria),i nipoti Andrea (con Veronica) ed Elena oltre al il bisnipote Ennio. I funerali si terranno lunedì, con partenza dalla Casa Funeraria Reverberi. Alle 14.15 è in programma la messa alla chiesa del Buon Pastore. Alfredo Cerioli riposerà al cimitero di Cadelbosco dove è sepolta la moglie.  © RIPRODUZIONE RISERVATA