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Il processo

Matteo Salvini querela l’ex sindaco Costa e verrà in tribunale a Reggio Emilia

Serena Arbizzi
Matteo Salvini querela l’ex sindaco Costa e verrà in tribunale a Reggio Emilia

Via al processo per diffamazione per alcuni tweet contro il vicepremier

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Reggio Emilia Il vicepremier Matteo Salvini verrà Reggio per raccontare i motivi della querela contro l’ex sindaco di Luzzara ed ex segretario provinciale Pd, Andrea Costa, ora consigliere regionale. Durante l’udienza di ieri il vicepremier si è costituito parte civile, tramite il suo avvocato Mattia Celva del Foro di Trento. E a novembre sarà in aula per spiegare la sua versione dei fatti. Salvini ha chiesto inoltre un risarcimento di 10mila euro. Il caso risale alla fine del dicembre 2018 e all’epoca dei fatti si scatenò una bufera politica. Era il periodo in cui Costa, allora sindaco di Luzzara, promosse un’ordinanza anti-cattiveria che raccolse consensi facendo il giro d’Italia e non solo. Con il provvedimento, Costa – attualmente consigliere regionale – aveva invitato i suoi concittadini a segnalare alla mail del Comune episodi di incitamenti all’odio, anche in rete, promettendo punizioni rieducative: dalla lettura di libri come “Se questo è un uomo” di Primo Levi alla visione di film come “La Vita è Bella”, passando per il consiglio di ammirare capolavori dell’arte come la Pietà Rondanini al Castello Sforzesco di Milano, o visitare luoghi simbolo come il campo di Fossoli e il museo Cervi. Per i casi, più gravi, almeno 10 ore di volontariato. In questo contesto, l’allora sindaco pubblicò Tweet in cui si rivolgeva a Salvini con un’espressione offensiva. Il deputato Gianluca Vinci, allora leghista e segretario emiliano del Carroccio, di cui era capogruppo in Sala Tricolore, passò immediatamente al contrattacco: «Ma nel Pd reggiano che problemi hanno?», scrisse, mettendo in contraddizione quanto scritto sui social dall’ex primo cittadino in passato con l’ordinanza anti-cattiveria promossa «per punire chi usa frasi rancorose sui social». Anche il ministro Salvini ribattè sempre tramite i social a Costa e quest’ultimo, pur facendo mea culpa e affermando di essersi auto-punito, non arretrò sullo scivolone, ma commentò il post di Salvini. Nonostante le trattative, che prevedevano una lettera di scuse da parte di Costa, per il momento Salvini ha deciso di non ritirare la querela. Ieri, tramite l’avvocato Mattia Celva, Salvini si è costituito parte civile. La querela è stata depositata davanti al giudice Maria La Nave. Inizialmente, l’avvocato di parte civile intendeva rinunciare a chiamare Salvini davanti al giudice. L’avvocato Scarpati si è opposto, facendo sì che il vicepremier arrivi a Reggio per la prossima udienza, a novembre. Potrebbe essere ancora avviata, tuttavia, la transazione fra le parti. Il legale di parte civile si riserva, infatti, di valutare le proposte che arriveranno dalla difesa per una possibile remissione della querela. Il consigliere comunale della Lega, Alessandro Rinaldi, era presente in aula ieri: «La giustizia farà il suo corso – dice – io stesso ho ancora in corso la causa per diffamazione contro Fedez che risale al 2021. Anche io come Salvini ho ritenuto opportuno denunciare le condotte che ritengo lesive della mia reputazione. Non si può offendere un avversario solo in quanto tale, le critiche devono essere basate sul merito. Non assisto le parti coinvolte ma manifesto un giudizio sulla libertà di Salvini di difendersi quando la critica politica sfocia in attacchi personali». l © RIPRODUZIONE RISERVATA