Il mistero della morte in Algeria di Alex Bonucchi: ora spunta un testimone
Il superconsulente Michel Emi Maritato ha ascoltato una persona arrivata dagli Usa
Reggio Emilia Una nuova testimonianza riaccende il caso di Alex Bonucchi. Alex, aveva 25 anni quel 4 gennaio 2021: originario di Nonantola, era a Boumerdés, in Algeria, in qualità di tecnico dell’azienda Sacmi di Salvaterra, quando è morto in circostanze ancora poco chiare a distanza di quattro anni.
La svolta potrebbe arrivare dal racconto di un testimone, ascoltato dal superconsulente della famiglia di Alex, Michel Emi Maritato, dopo oltre quattro anni di silenzio. Un testimone, fino ad oggi rimasto nell’ombra, è riemerso per raccontare ciò che sa su quella tragica giornata. L’uomo, presente insieme a Bonucchi nell’albergo al momento dei fatti, è arrivato dagli Stati Uniti per parlare direttamente con il criminologo della famiglia.
Ascoltato per oltre due ore da Maritato, il testimone ha contribuito a ricostruire in modo più dettagliato gli eventi di quel giorno tragico.
Le generalità della persona ascoltata così a lungo rimangono per ora riservate, coperte dal segreto professionale del criminologo. Tuttavia, la sua deposizione ha riacceso le speranze di fare finalmente luce sul caso. E restituire alla famiglia di Alex verità e giustizia, un appello arrivato fino in Parlamento e davanti al ministro degli affari esteri Antonio Tajani.
Grazie all’impegno della madre di Bonucchi, Barbara Degli Esposti, e del criminologo Maritato, le indagini interne sono state riaperte, con un rinnovato focus sulle nuove testimonianze. A quasi quattro anni dalla vicenda, di conseguenza, la possibilità di arrivare a una soluzione appare attualmente più concreta che mai.