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La testimonianza

Un reggiano a Bangkok: «La scossa è stata lunghissima: ho visto il palazzo crollato»

Alice Benatti
Un reggiano a Bangkok: «La scossa è stata lunghissima: ho visto il palazzo crollato»

Christian Masini è uno dei soci del The Blender Pub quando c’è stato il terremoto era su un autobus fermo al terminal di Mo Chit

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Reggio Emilia «Io e mia moglie eravamo a bordo di un bus fermo al terminal di Mo Chit a Bangkok. Quando tutto ha cominciato a tremare, inizialmente abbiamo pensato al passaggio di un grosso tir. Ma continuava, così ci siamo guardati intorno e purtroppo lo abbiamo capito: era una scossa di terremoto. Mi è sembrata lunghissima, almeno 40 secondi, e silenziosa. A quel punto abbiamo visto la gente correre». Quando Christian Masini, uno dei soci del “The Blender pub” di Reggio Emilia, ci risponde al telefono sono le 12.45 italiane e lui si trova su un autobus che dalla stazione settentrionale di Bangkok, con rotte per il nord della Thailandia come Chiang Mai, dove lui e la moglie hanno una casa, lo sta portando nella città marittima di Rayong per trascorrere alcuni giorni sulla costa.

Sono passate poco più di cinque ore dalla terribile scossa di magnitudo 7.7 che ha colpito la Birmania e il sud est asiatico, con epicentro in Myanmar, provocando danni anche in Thailandia, Laos e Cina. A Bangkok, capitale della Thailandia, distante 1.400 chilometri, la premier Paetongtarn Shinawatra ha dichiarato lo stato di emergenza. Un edificio di trenta piani è crollato seppellendo decine di operai: 81 secondo il vicepremier Phumtham Wechayachai. Otto sarebbero estratti morti dalla macerie e le operazioni di soccorso proseguono senza sosta. In totale, i dispersi sarebbero un centinaio. «Una volta finita la scossa – racconta Masini, che è uno dei circa 7mila connazionali in Thailandia che hanno ricevuto un sms di allerta dalla Farnesina – ci hanno fatto uscire dalla affollata stazione degli autobus, che le autorità hanno evacuato: dentro ci saranno state tra le 1.000 e le 1.500 persone. Mia moglie mi traduceva quello che dicevano tramite megafono e tutto è avvenuto in maniera abbastanza ordinata, anche se sembrava la scena di un film. Devo dire che i thailandesi hanno gestito bene la situazione: non ho visto particolari scene di panico». Una relativa tranquillità che in altri luoghi, tuttavia, non si è riuscita a mantenere, come testimoniano diversi video che circolano sul web, tra cui quello che mostra i clienti di un centro commerciale di Bangkok, l’Union Mall, mentre scappano dall’edificio temendo il crollo. Uscendo da Bangkok a bordo del bus, l’imprenditore reggiano ci racconta di avere visto anche le macerie del grattacielo di 30 piani crollato, attorno alle quali c’erano varie ambulanze, dove si scava senza sosta nella speranza di trovare vivi gli operai rimasti sepolti «Le amiche di mia moglie – prosegue ancora Masini – ci hanno mandato vari video girati a Chiang Mai, a nord della Thailandia, al confine con il Myanmar, dove il terremoto si è sentito bello forte. Ho visto immagini di grattacieli con piscine a sfioro che “ballano” e perdono acqua».  © RIPRODUZIONE RISERVATA