Emilia Romagna: aumentano i redditi, ma raddoppiano le famiglie in difficoltà
L’assessora Mazzoni: «La spesa effettiva delle famiglie emiliano-romagnole è diminuita del 3,4% rispetto a un calo nazionale fermo all’1,5%»
Bologna Nonostante l’aumento del reddito disponibile, in Italia cresce il numero delle famiglie che vivono in povertà. In particolare in Emilia-Romagna il numero dei nuclei familiari che versano in questa situazione è quasi raddoppiato nel giro di pochi anni, passando dal 3,2% nel 2019 al 6,8% nel 2023. È quanto emerge dai dati elaborati dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), che fissa la spesa media mensile per consumi delle famiglie emiliano-romagnole a circa 2.960 euro nel 2023, più di 225 euro superiore a quella delle famiglie italiane. Per far fronte al quadro allarmate che emerge dai dati Istat, la Regione Emilia-Romagna ha presentato il nuovo Piano regionale triennale per il contrasto alla povertà 2025-2027. Lo scorso 6 marzo, in sede di Conferenza unificata, è stata sancita l’Intesa sullo schema di decreto di riparto del Fondo nazionale per le politiche sociali e del Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale per il triennio 2024-2026 e si attende ora l’approvazione del decreto da parte del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze. «La spesa effettiva delle famiglie emiliano-romagnole è diminuita del 3,4% rispetto a un calo nazionale fermo all’1,5%. Quindi un crollo certificato di più del doppio sul dato nazionale, un trend preoccupante che deve farci correre ai ripari» ha dichiarato Elena Mazzoni, assessora regionale all’Agenda digitale, legalità, contrasto alle povertà intervenuta in Commissione Politiche per la salute e Politiche sociali. «L’Istat – prosegue l’assessora – ha certificato che la soglia della povertà relativa si è attestata per il 2023 a 1.210 euro mensili, in altre parole, una famiglia viene considerata povera in termini relativi se sostiene una spesa per consumi inferiore a questa soglia. In Emilia-Romagna si stima che vivano in condizioni di povertà relativa il 6,8% del totale delle famiglie residenti, parliamo di circa 140.000 nuclei familiari. La percentuale di famiglie in povertà relativa è aumentata man mano nel tempo passando dal 3,2% nel 2019 fino a raggiungere un massimo storico, appunto, del 6,8% nel 2023». Mazzoni ha poi affrontato il tema dell’assistenza sociale, il cui obiettivo è potenziare ulteriormente il servizio e ha dichiarato: «Il contributo ammonta a 40mila euro annui per ogni assistente sociale assunto a tempo indeterminato in aree che abbiano almeno raggiunto il rapporto di un assistente sociale ogni 6.500 abitanti, 20mila dove il rapporto è di un assistente ogni 4mila-5mila abitanti. In Emilia-Romagna gli assistenti sociali, in media, sono circa 1 ogni 3.400 abitanti». A ribadire la necessità di contrastare il fenomeno della povertà è intervenuto anche il presidente della commissione Gian Carlo Muzzarelli: «Il dato centrale è l’aumento rilevante della povertà in pochi anni, questione che genera preoccupazione, in quanto si scarica tutto sui territori. Serve uno sforzo più ampio, partendo dal concetto della dignità. È fondamentale potenziare la rete di tutti gli interlocutori del terzo settore». l Adr © RIPRODUZIONE RISERVATA