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Il ladro si finge un fisioterapista, tenta il massaggio e strappa la collana a un’anziana

Ambra Prati
Il ladro si finge un fisioterapista, tenta il massaggio e strappa la collana a un’anziana

Reggio Emilia: la rapina in via Lago Calamone. Arrestato un 29enne: era in affidamento in prova ai Servizi sociali

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Reggio Emilia Una pensionata stava passeggiando in via lago Calomone – tra il lungo Crostolo e viale Umberto I – quando è stata avvicinata da uno sconosciuto che, spacciandosi per un fisioterapista e improvvisando un massaggio, con una mossa veloce le ha strappato la collana d’oro dal collo per poi dileguarsi a bordo di un’auto. La prontezza di riflessi della signora, che è riuscita a prendere il numero di targa e a lanciare subito l’allarme alle forze dell'ordine, ha permesso di catturare il ladro, che è stato bloccato dai carabinieri della Sezione Radiomobile e in seguito riconosciuto in foto dalla derubata. La collana recuperata è stata consegnata alla legittima proprietaria. Con l’accusa di furto con destrezza i carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Reggio Emilia hanno arrestato Andres Bracco, un 29enne residente nel campo nomadi cittadino. Era in affidamento in prova ai Servizi sociali dal giugno scorso, per scontare un precedente reato. È successo nel pomeriggio di domenica scorsa quando una donna di 70 anni, che passeggiava godendosi la prima giornata primaverile, ha chiamato il numero unico di emergenza segnalando di essere stata derubata della collana.

Ai carabinieri arrivati sul posto la pensionata ha raccontato l’incredibile approccio del falso fisioterapista, riferendo di essere riuscita ad annotare il numero di targa della macchina sulla quale era fuggito il malvivente. La nota di ricerca, con il modello e la targa dell’auto sospetta, è stata diramata a tutte le pattuglie in servizio. Risalendo all’intestatario della vettura i carabinieri si sono diretti all’ingresso del campo nomadi, dove poco dopo hanno visto sopraggiungere il 29enne subito fermato. Portato negli uffici della caserma di corso Cairoli, dove peraltro in precedenza la 70enne l’aveva già riconosciuto in fotografia, il giovane è stato dichiarato in arresto in flagranza di reato. La collana recuperata è stata restituita alla vittima. Ieri mattina, scortato in tribunale per l’udienza di convalida, Bracco ha rilasciato spontanee dichiarazioni. Ha affermato di vivere in un prefabbricato del campo insieme ai genitori, di avere un contratto a tempo indeterminato come operaio addetto alle vendite e, alla domanda se fosse la prima volta che viene arrestato, il giovane ha risposto di sì. «Strano, vedo numerosi precedenti penali», ha commentato il giudice monocratico Luigi Tirone. «La collana non l’ho presa io – ha detto il giovane – Uno sconosciuto mi aveva chiesto un passaggio, su sua richiesta mi sono fermato in quella via e quando l’altro è risalito sono ripartito». Il pm onorario (la titolare è Isabella Chiesi) ha chiesto la conferma del carcere: sul giovane grava un cumulo di pene da scontare, per precedenti specifici, di quattro anni. «La sua versione non è per niente credibile – ha detto il pm – E se lasciato libero continuerà a rubare». L’avvocato difensore Cecilia Soliani ha contestato la flagranza (difatti l’arresto non è stato convalidato e gli atti sono stati trasmessi al pm, una questione tecnica che ha spostato poco) e ha fatto presente la disponibilità dei genitori ad accoglierlo ai domiciliari, questi ultimi sanciti dal giudice. l © RIPRODUZIONE RISERVATA