Il pattinatore Noah Cavallini: «Voglio vincere il Mondiale»
Lo studente-atleta 17enne è argento in coppia juniores
Il 17enne borzanese Noah Cavallini, studente-atleta dell’indirizzo sportivo del liceo Ariosto-Spallanzani di Reggio Emilia, ha trovato un equilibrio tra studio e sport riuscendo a imporsi nel pattinaggio su ruote a livello nazionale e internazionale. Nel 2024 ha conquistato il secondo posto ai Campionati Mondiali di pattinaggio artistico in coppia (categoria Juniores) con Ludovica Pari, mentre nel 2023 ha vinto l’Europeo, sempre in coppia, e il titolo italiano sia in singolo che in coppia. Già nel 2022 si era laureato campione europeo in coppia, confermandosi tra i talenti più promettenti della disciplina.
Dopo avere militato in diverse società sportive reggiane, da alcuni anni è atleta della TM Roller Academy Asd di Bologna.
«Tutto inizia a 6 anni»
Come si svolge una sua giornata tipo? «Mi sveglio alle sei per andare a scuola – inizia a raccontare – poi mangio in macchina mentre mi sposto all’allenamento. Pattino per due o tre ore, torno a casa, mi riposo un po’, studio e poi la sera ho parkour. Prima di dormire finisco i compiti. Sono giornate molto intense, ma ormai ci ho fatto l’abitudine». La sua passione per il pattinaggio è nata presto. «Ho cominciato a sei anni, seguendo le orme di mia sorella. Mi sembrava uno sport completo e divertente. Poi, crescendo, ho capito che avevo un po’ di talento e ho deciso di impegnarmi di più». Ma il pattinaggio non è l’unico sport che pratica. Il parkour è infatti entrato a far parte della sua routine come un supporto agli allenamenti. «All’inizio – spiega – lo vedevo solo come un aiuto per migliorare le mie prestazioni nel pattinaggio, soprattutto nelle rotazioni e nei salti. Poi mi è piaciuto e ho continuato. Mi ha dato una prospettiva diversa sul movimento e mi ha aiutato a migliorare il controllo del corpo. Il parkour mi dà maggiore controllo nei salti, il pattinaggio invece mi aiuta con resistenza e forza. Sono sport diversi, ma collegati. Il fatto di praticarli entrambi mi permette di lavorare su aspetti che altrimenti trascurerei».
«Mi guidano gli obiettivi»
Quando gli chiediamo come fa, con dodici allenamenti a settimana, a conciliare tutto, risponde così: «La sera è l’unico momento che ho per studiare. Per fortuna i miei amici sono anche compagni di scuola o di pattinaggio, quindi ci vediamo spesso tra gare, stage e qualche uscita. Quando ho un po’ di tempo libero, lo passo con loro. È difficile gestire tutto, ma alla fine, se hai un obiettivo chiaro, trovi il modo». A volte, però, la fatica si fa sentire. «Non sempre ho voglia di allenarmi – ammette – ma penso ai miei obiettivi e a dove voglio arrivare. So che ogni allenamento è un passo in più verso ciò che voglio ottenere. Qualche volta ci ho pensato di mollare, perché il pattinaggio occupa quasi tutto il mio tempo. Ma poi ho capito che non era quello che volevo davvero. È normale avere dubbi, ma ogni volta che mi fermo a riflettere, so che non potrei fare a meno di tutto questo».
«Trovare l’energia giusta»
A sostenerlo nei momenti difficili ci sono la famiglia e gli amici. «I miei genitori mi permettono di seguire questa strada e i miei amici mi aiutano nei momenti difficili. Quando hai persone che credono in te e ti sostengono, tutto diventa più semplice. Anche nei momenti più duri, sapere di avere qualcuno al tuo fianco fa la differenza». Quando si allena, ci racconta che la parte più dura è proprio iniziare, trovare la giusta energia.
«Ma la soddisfazione arriva quando vedi i risultati – aggiunge – dopo settimane di lavoro, quando riesco a eseguire un movimento che prima mi sembrava impossibile, capisco che ne è valsa la pena».
«Vincere il mondiale»
L’obiettivo che vuole raggiungere a tutti i costi? «Vincere un campionato del mondo. Quest’anno sono arrivato secondo, un buon risultato, ma voglio fare meglio. So che posso migliorare e ci sto lavorando ogni giorno.E quando gli chiediamo se tra qualche anno si vede ancora a praticare entrambi questi sport: «Forse no ma che voglio restare in questo mondo, magari come allenatore o preparatore atletico. Lo sport è una parte fondamentale della mia vita e credo che lo sarà sempre in un modo o nell’altro».
*Studenti di 4ªC CAT dell’istituto Zanelli (ex istituto per geometri Secchi)