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Il giallo

Ricercatore di Ferrara in vacanza ucciso e fatto a pezzi in Colombia

Irene Panzeri
Ricercatore di Ferrara in vacanza ucciso e fatto a pezzi in Colombia

Alessandro Coatti, 38enne, è stato ritrovato smembrato dentro una valigia

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Ferrara Il corpo senza vita del ricercatore italiano Alessandro Coatti è stato trovato in una valigia abbandonata in mezzo alla vegetazione nella zona di Bureche, nel nord della Colombia. Il cadavere è stato fatto a pezzi ed è stato identificato solo grazie al braccialetto che portava al polso e che gli permetteva l'ingresso nell'ostello in cui alloggiava nella città di Santa Marta. Il biologo molecolare di 38 anni, originario di Portomaggiore in provincia di Ferrara ma da molti anni residente all’estero, si trovava in Colombia per una vacanza. Era arrivato a Santa Marta il 3 aprile e aveva mostrato l'intenzione di esplorare i percorsi verso Minca e di studiare le specie animali locali. Il 4 aprile aveva lasciato l’ostello nel pomeriggio e non vi ha più fatto ritorno. Il giorno dopo la sua assenza ha suscitato preoccupazione tra i suoi amici, che hanno tentato invano di contattarlo. È allora che sono iniziate le ricerche, culminate con la macabra scoperta. Secondo le autorità colombiane, il corpo è stato smembrato, ma il torso non è stato ancora ritrovato. Il comandante della polizia metropolitana di Santa Marta, il colonnello Jaime Ríos Puerto, ha spiegato che Coatti non aveva precedenti penali, né aveva ricevuto minacce in precedenza.

«Era un visitatore, uno scienziato senza legami sospetti», ha sottolineato. Resta ignoto il movente dell'omicidio. Data la gravità del reato, il sindaco di Santa Marta, Carlos Pinedo Cuello, ha attivato una squadra investigativa speciale in collaborazione con la Procura e la Gaula (l'Unità nazionale antiterrorismo colombiana) e ha anche offerto una ricompensa fino a 50 milioni di pesos, circa 10mila euro, a chiunque fornisca informazioni rilevanti che possano portare alla cattura degli assassini. «I delinquenti devono sapere che a Santa Marta non c'è spazio per la criminalità, li inseguiremo finché non li assicureremo alla giustizia», ha scritto Cuello in un post sui social. La Farnesina ha fatto sapere di seguire “da vicino” la vicenda e di essere in contatto con i familiari di Coatti, mentre la procura di Roma ha aperto un’inchiesta coordinata dal procuratore capo Francesco Lo Voi con l’ipotesi di reato di omicidio. La Royal society of biology (Rsb) di Londra, per cui il ricercatore italiano ha lavorato fino alla fine del 2024, per poi fare volontariato in Ecuador e viaggiare in Sud America, ha espresso il suo cordoglio: «Era uno scienziato appassionato e dedito. Era divertente, caloroso, intelligente, amato da tutti quelli con cui lavorava e mancherà profondamente a tutti coloro che lo conoscevano». Prima di trasferirsi a Londra, dove ha prima studiato neuroscienze al University College London e poi ha lavorato per 8 anni all'Rsb, Coatti si era laureato con il massimo dei voti alla Scuola Normale superiore di Pisa in neurobiologia molecolare, dove era stato allievo del professor Tommaso Pizzorusso. L'istituto toscano lo ricorda come «un bravissimo ragazzo, una persona buona, che aveva lasciato il segno per la sua competenza e per la grande umanità che trasmetteva».l