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Sottosopra

Arte, cultura e partecipazione sotto i portici di via Turri e via Paradisi

Arte, cultura e partecipazione sotto i portici di via Turri e via Paradisi

Un anno di iniziative che coinvolgeranno giovani tra gli 11 e i 19 anni, ma non solo

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Reggio Emilia Attività di crowmapping e fast art, tra aprile e maggio,in primavera laboratori di autocostruzione e micro pièce itineranti di teatro di figura e di oggetti, con scenografie realizzate con materiali di recupero e a partire da storie di quartiere, in estate diverse performance e teatro-danza di comunità e tanto altro. Fino ad arrivare alle luminarie d’artiste tra i portici durante il periodo natalizio.

Sono le attività in programma per Sottosopra, percorso di rigenerazione urbana a base culturale, pensato per la zona della stazione, in particolare le terrazze e i portici di via Turri e via Paradisi. Il comune denominatore è la partecipazione, con attività rivolte soprattutto, ma non solo, alla fascia 11-19 anni. Il percorso è ai nastri di partenza ed è volto a ripensare lo spazio pubblico insieme alle giovani generazioni attraverso l’arte, la creatività e il saper fare.

Parliamo di un’area del quartiere Stazione caratterizzata da situazioni di degrado e impermanenza. Sostenuto dal Bando Welfare promosso da Fondazione Manodori, Sottosopra è la prosecuzione ideale del progetto Sottoponte: un laboratorio di interazione creativa con lo spazio urbano che per tutto il 2025 metterà in relazione arte, formazione diffusa e pratiche trasformative coinvolgendo giovani, abitanti e organizzazioni attive nel quartiere con interventi artistici e partecipativi per favorire l’osservazione, la rilettura inedita e la riappropriazione dei luoghi.

Un progetto di Associazione culturale Cinqueminuti, Associazione Casa d’Altri – Binario49, Natiscalzi DT e Compagnia del Buco, in collaborazione con Comune di Reggio Emilia e Fondazione Simonini, in rete con Supercultura. Sottosopra vuole ampliare e potenziare le funzioni di community hub e centro culturale di Binario49.

«Elemento simbolico del progetto è il portico, punto di incontro e di approdo, spazio collettivo e di confine – spiegano i promotori del progetto –. Modificare i contesti insieme alle persone che li vivono può cambiarne gli utilizzi e un approccio creativo può decontestualizzare le aree urbane di attraversamento, invertire le prospettive e offrire nuove visioni e funzioni». «Un’iniziativa di rilievo perché si rivolge a una fascia di età che appare fragile e disorientata – afferma Leonello Guidetti, presidente della Fondazione Manodori –. Crediamo che sia fondamentale che i giovani possano sentire di far parte di una comunità, interagendo tra loro e con gli altri in modo consapevole e costruttivo». «Ancora una volta la cultura si conferma strumento di rigenerazione – commenta il vicesindaco Lanfranco de Franco – capace di trasformare i contesti fragili e costruire nuove narrative territoriali».

Tra aprile e maggio sono in programma un’attività di crowdmapping, ovvero un percorso partecipato di esplorazione urbana per focalizzare il punto di vista collettivo tramite un un processo di mappatura e rilettura del quartiere, e alcune azioni di fast art per coinvolgere chi attraversa lo spazio pubblico. Per tutta la primavera laboratori di autocostruzione insegneranno ai giovani partecipanti a riparare e creare piccoli elementi di arredo, design e micro allestimenti urbani nello spazio pubblico. Inoltre, la costruzione di scenografie da materiali di recupero, a partire da storie e oggetti del quartiere, sarà lo spunto per un lavoro di drammaturgia con cui mettere in scena micro pièce itineranti di teatro di figura e di oggetti.

In estate nei luoghi collettivi risignificati, a partire dal Sottoponte, verranno realizzate performance periodiche come azione reiterata di insediamento e di riappropriazione dello spazio pubblico, e residenze di teatro-danza di comunità. Un’azione performativa partecipata a fine estate darà vita a un’installazione che, a partire dal tetto di Binario49, collegherà i terrazzi e le finestre dei palazzi con elementi aerei.

L’ultima azione prevede l’accensione, nel periodo natalizio, di luminarie d’artista lungo i portici, ideate e realizzate con le comunità di riferimento e il supporto di studenti della Fondazione Simonini.