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Lotta al degrado

“Furbetti del pattume” nel mirino: mappate le discariche abusive. Ecco dove arriveranno le 20 foto-trappole

Massimo Sesena
“Furbetti del pattume” nel mirino: mappate le discariche abusive. Ecco dove arriveranno le 20 foto-trappole

Reggio Emilia: entro maggio le nuove installazioni. Si rischiano multe fino a 600 euro

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Reggio Emilia Entro il prossimo mese di maggio il Comune di Reggio Emilia conta di dare inizio a una azione coordinata di contrasto al degrado generato dall’abbandono selvaggio dei rifiuti, nella zona della stazione, ma non solo. Insieme a Iren, l’assessorato alla Cura dei quartieri, ha stilato una mappa dettagliata di grandi e piccole “discariche” non autorizzate. E in quelle zone, l’intento è quello di ristabilire il rispetto delle regole, individuando e punendo i “furbetti del pattume”. Nei punti indicati in questa mappadovrebbero essere installate foto-trappole di ultima generazione. Il contratto con la ditta specializzata in questo genere di apparecchiature – costo dell’investimento per il Comune, 40mila euro l’anno per tre anni – deve ancora essere perfezionato, ma soltanto per la parte che riguarda la gestione dei dati personali che vengono “catturati” dalle foto-trappole e che devono comunque essere gestiti nel rispetto delle normative sulla privacy. E mentre si definiscono i particolari di questo contratto pluriennale che dovrebbe affidare anche la gestione dei dati alla ditta che produce e installerà le foto-trappole, sono state individuate una ventina di zone in cui queste fototrappole verranno installate.

La mappa

Nella mappa non può ovviamente mancare la zona della stazione ferroviaria, con via Turri e altre strade del quartiere in le foto-trappole saranno chiamate a un superlavoro. Invero, un malcostume che è molto visibile nella zona della stazione proprio per via della costanza con cui i camion di Iren passano in quelle strade ogni giorno, ma che in questi anni si è diffuso in altre zone della città, punti sulla cartina di Reggio che disegnano la mappa del degrado. E in questa mappa del pattume selvaggio si arriva anche in viale Piave e via Ramazzini, fino al cavalcavia di Gavassa dove sembra esserci una specie di “magnete” per il pattume. E per numero e gravità degli episodi, subito dopo la zona stazione c’è via Guido da Baiso. Sì, proprio dove si erge una delle isole ecologiche di Iren. Lì i lavoratori di Iren devono periodicamente fare i conti con abbandoni di rifiuti fuori dall’isola ecologica. Altre due zone che verranno probabilmente monitorate attraverso l’utilizzo di foto-trappole sono quelle attorno a via Portella delle Ginestre, nella zona residenziale della Canalina e in pieno centro città, in viale Monte Grappa.

Le multe

Sulla scorta di quelle foto che verranno prodotte dalla tecnologia delle foto-trappole, scatteranno poi le multe ai “furbetti del pattume”. E saranno salate: si va da un minimo di 200 euro per l’abbandono dei rifiuti domestici fuori dai cassonetti ai 400 euro per i rifiuti non domestici, mentre per i rifiuti ingombranti abbandonati fuori dalle isole ecologiche, le multe partiranno da un minimo di 300 a un massimo di 600 euro. Per quanto riguarda l’abbandono dei rifiuti pericolosi (pensiamo ad esermpio all’abbandono di manufatti contenenti fibre di amianto), oltre alle sanzioni amministrative, è prevista anche una denuncia penale. I controllori L’altro pezzo di questa azione coordinata riguarda poi tutto il versante dei controlli e del presidio del territorio. E anche in questo caso, la volontà del Comune è quella di aumentare il dispiegamento di forze in campo. Non solo per multe e segnalazioni, ma anche per una massiccia opera di persuasione, anche a livello educativo su come debbano essere gestiti i rifiuti. Attualmente, Iren dispone di 6 agenti accertatori, e il Comune conta di affiancare a loro anche un cospicuo numero di Guardie ecologiche volontarie che, in attesa di essere coinvolte in questo progetto, negli ultimi anni hanno pensato bene di... dividersi. Negli ultimi tempi, infatti da una costola delle Guardie di Legambiente sono nate, in tutta la regione le Green Odv. A queste si aggiungono, appunto, le Guardie di Legambiente e le Guardie ecologiche volontarie. Un patrimonio di volontari preziosissimi che il Comune di Reggio vuole preservare e valorizzare il più possibile. A questo scopo, l’assessore alla cura dei quartieri Davide Prandi ha già incontrato i referenti, anche per definire regole d’ingaggio (peraltro abbastanza definite da una normativa regionale che li rende pubblici ufficiali a tutti gli effetti) oltre ad altri particolari, come quello dell’utilizzo di una divisa comune.l © RIPRODUZIONE RISERVATA