Prima gli frugano nelle tasche, poi gli danno un pugno: studente aggredito sotto l’Isolato San Rocco in pieno giorno
Reggio Emilia: l’aggressione mentre tornava da scuola da parte di due ragazzi. La madre scrive al sindaco: «Siamo esausti. La città deve fare qualcosa»
Reggio Emilia Aggredito all’Isolato San Rocco, in pieno giorno, da due giovani che prima si sono avvicinati in un modo così insistente da confonderlo, poi gli hanno frugato nelle tasche e infine gli hanno sferrato un pugno che gli ha provocato una lesione interna alla bocca di cinque centimetri, per cui sono state necessarie le cure del Pronto soccorso. È ancora sotto choc lo studente assalito sabato, poco dopo mezzogiorno, mentre stava ritornando a casa, insieme a una compagna di classe, dal polo scolastico di via Makallè. Ed è sul piede di guerra la madre, che dopo avere assistito all’ennesimo episodio in cui i maranza hanno terrorizzato e fatto male al figlio, ha intenzione di mobilitarsi, scrivendo al sindaco Marco Massari per chiedere che ci sia una svolta nella gestione della sicurezza, a tutela di chi è preda di aggressioni.
«Intanto sporgeremo una denuncia per tentata rapina – spiega la mamma del giovane –. Mio figlio non è stato solo picchiato, infatti. Tutto è successo sabato, quando è uscito prima da scuola. Solitamente, le lezioni finiscono alle 12.50, ma sabato è arrivata una notifica che comunicava l’uscita in anticipo. Sarà stato, quindi, poco dopo mezzogiorno, quando si è avviato con una compagna verso l’Isolato San Rocco, dopo aver attraversato via Pansa per tornare a casa. Improvvisamente, proprio all’Isolato San Rocco, si sono trovati davanti due maghrebini. Uno dei due ha chiesto alla ragazza quanti anni avesse e mio figlio stava semplicemente rispondendo che erano in classe insieme. L’altro maghrebino è intervenuto, chiedendogli: “Perché ridi?”. Mio figlio ha replicato che non stava ridendo». Poi l’escalation di violenza. «Un ragazzo ha iniziato frugargli nelle tasche mentre l’altro gli ha sferrato un pugno alla mandibola – continua la madre –. Poi hanno tentato di picchiarlo ma sia lui che la compagna sono scappati mescolandosi alla gente che era al mercato e questo ha dissuaso i due aggressori dall’inseguirli. Poco dopo mi ha telefonato per dirmi che lo avevano picchiato».
La madre ha accompagnato il figlio aggredito al Pronto soccorso dove gli hanno diagnosticato una lesione in bocca di cinque centimetri. «L’apparecchio ha impattato contro il palato lesionandogli la guancia e procurandogli tanto spavento – aggiunge la madre –. La situazione al polo scolastico è pesante. Mio figlio mi ha mostrato video di maghrebini che si spaccano il naso con le catene, come negli incontri di boxe. E al mattino mi dice di accelerare quando lo accompagno, perché ha paura di entrare in un orario “sbagliato”. Un’altra volta ci ha detto che non dobbiamo guardare i maranza negli occhi, altrimenti potremmo provocarli. Addirittura mi ha detto che dovrà imparare a difendersi, “tanto mi ricapita”. E ha paura di denunciarli. Un mese fa era con un amico a mangiare un gelato in un’altra zona della città. I maranza hanno intimato loro di allontanarsi e mio figlio ha preso una manganellata su un dito. Siamo esausti. La città deve fare qualcosa». S.A. © RIPRODUZIONE RISERVATA