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L’intervista

Benny Benassi: «Reggio Emilia può diventare riferimento per vini e vinili come Ferrara lo è per i busker»

Chiara Cabassa
Benny Benassi: «Reggio Emilia può diventare riferimento per vini e vinili come Ferrara lo è per i busker»

Il dj e produttore, titolare di The Riff, dopo il successo di Vyni: «Il centro storico muore? Io considero eroi i commercianti che restano. Riappassionatevi della vostra città. Meno ostilità e più gentilezza»

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Reggio Emilia «Stavo tornando dalla Svizzera e per fortuna sono arrivato in tempo almeno per mettere gli ultimi dischi. Ho visto gli occhi lucidi dei ragazzi e mi sono emozionato. Sono contentissimo del successo che hanno avuto». Mai sopra le righe. Sempre un passo indietro, come chi non ha bisogno di metterci il cappello. Su un evento, Vyni, nato l’anno scorso sotto la sua stella e quella del Riff. Il locale che sta cambiando Reggio Emilia. Perché Benny Benassi non è solo un grande dj e produttore musicale acclamato in tutto il mondo. Benny è soprattutto un reggiano innamorato della sua città. Generoso, appassionato, lungimirante.


«Sono davvero felice – ci dice commentando il festival – perché è stata una festa di tutta la città. Ho sentito solo commenti positivi e tutte le persone che ho incontrato mi hanno detto la stessa cosa: eventi come questi dovrebbero essere organizzati più spesso».

Mica facile...
«Infatti dietro un evento come questo c’è un enorme lavoro e serve una grande organizzazione. Ma devo dire che i ragazzi di Vino e Vinili hanno fatto qualcosa di incredibile. Domenica sera, spente le luci, siamo entrati al Riff e abbiamo aperto due bottiglie per festeggiare. Mi hanno abbracciato ed eravamo tutti molto emozionati e felici. L’idea era partita da loro l’anno scorso e noi come Riff avevamo subito deciso di collaborare. Quest’anno anche il Comune ci ha sentito e ha fatto la sua parte. Voglio davvero ringraziare tutti».

Già si parla della prossima edizione.
«Non solo. Penso che Reggio possa diventare un punto di riferimento per un festival dedicato ai vini e ai vinili così come Ferrara lo è per i busker e Lucca per i fumetti. Non è qualcosa di infattibile e quello che si è visto questo fine settimana è di buon auspicio».

Quest’anno un valore aggiunto è stato quello dei talk in piazza Casotti con ospiti del calibro di Filippo Polidori.
«Ho conosciuto Polidori, che è tra l’altro il food guru di Jovanotti, proprio a un Jova Beach Party. Lui collabora con i più importanti ristoranti stellati a partire da Bottura e poprio insieme a Vini e Vinili e a Polidori la scorsa settimana ero a Vinitaly per un dj set. La sua presenza a Reggio è stata importante».

Premesso che la ricetta non c’è, come rendere Reggio più viva... e più spesso?

«Io penso una cosa. Se tutte le persone più fortunate, artisti o imprenditori che siano, decidessero di fare qualcosa per la propria città, sarebbe un bel passo in avanti. Il centro storico muore? Io considero eroi i commercianti che restano e continuano a crederci. E si deve fare di tutto per farli restare. Non esistono città felici ma i problemi possono diminuire se chi può dà il suo contributo. Il mio messaggio è uno solo: riappassionatevi della vostra città. Meno ostilità e più gentilezza». © RIPRODUZIONE RISERVATA