Gazzetta di Reggio

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Il caso

Sedicenne costretto a inginocchiarsi e preso a schiaffi al campo sportivo

Jacopo Della Porta
Sedicenne costretto a inginocchiarsi e preso a schiaffi al campo sportivo

Viano: ad aggredirlo un bullo che riteneva il campo come un suo territorio. La condanna delle istituzioni

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Viano Un altro gravissimo episodio di bullismo tra minori scuote la nostra provincia. Sabato, presso il campetto sportivo in zona bocciofila, un ragazzo di 16 anni è stato costretto a inginocchiarsi e schiaffeggiato ripetutamente da un diciassettenne. Secondo quanto emerso, l’aggressione sarebbe scattata per futili motivi: la vittima avrebbe pronunciato un’imprecazione durante una partitella di calcio, ritenuta «offensiva» dal bullo, che ha rivendicato il luogo come «proprio territorio». A incitare l’aggressione sarebbe stato anche un altro diciassettenne, già noto per aver preso di mira in passato lo stesso ragazzo. L’episodio è avvenuto a metà della scorsa settimana ma è stato denunciato ai carabinieri di Scandiano sabato dalla madre della vittima, che ha raccontato lo stato di forte turbamento del figlio.

A rendere pubblica la vicenda è stato Giuseppe Pagliani, consigliere provinciale di Forza Italia: «Tra le ragioni che hanno portato a questo gesto violento e vergognoso – afferma – c’è anche la pretesa, da parte di uno degli aggressori, che nessuno possa nemmeno imprecare, anche indirettamente, in quello che considera il suo territorio. Siamo alla follia. È giusto che la famiglia abbia denunciato l’accaduto, ma crediamo che anche le istituzioni locali debbano muoversi, costituendosi parte civile nei processi, soprattutto se coinvolgono anche maggiorenni. In questo caso, infatti, c’era un ventenne che filmava la scena mentre gli altri eseguivano quella che è a tutti gli effetti un’umiliazione violenta, su mandato di un capobanda. Non si tratta di maleducazione, ma di veri e propri atti criminali. Serve una risposta unitaria e senza tentennamenti». Sul caso è intervenuto anche il sindaco di Viano, Fabrizio Corti, che ha parlato con la famiglia del ragazzo insieme alla polizia locale. «È importante che questi episodi vengano denunciati - dice Corti - Come Comune stiamo facendo la nostra parte: abbiamo consegnato ai carabinieri i filmati della zona in nostro possesso. Da quando ci siamo insediati, nel 2024, siamo passati da una sola telecamera a 14 punti di videosorveglianza attivi, in collaborazione con l’Unione Tresinaro-Secchia. Le telecamere si trovano in zone strategiche e possono aiutare a ricostruire quanto accaduto». Il sindaco ha espresso preoccupazione per il fenomeno, parlando di un disagio giovanile che riguarda l’intero territorio provinciale: «Non bisogna mollare. Anche episodi apparentemente piccoli vanno affrontati subito, perché da lì possono nascere situazioni più gravi. Dobbiamo lavorare come comunità e continuare a segnalare ogni fatto che possa riguardare il bullismo. La libertà e la sicurezza dei nostri ragazzi sono una responsabilità collettiva». Ora non resta che aspettare che i carabinieri concludano le indagini, nella consapevolezza però che l’aspetto repressivo è soltanto una delle componenti necessarie ad affrontare il fenomeno.  © RIPRODUZIONE RISERVATA