Chiude il Calzificio Mauriziano: «Sono stati 60 anni entusiasmanti»
Reggio Emilia: lo storico negozio della famiglia Cucchi di via Tamburini a fine giugno cesserà l’attività
Reggio Emilia «Hanno cominciato i miei genitori negli anni ’60, poi ho rilevato io l’attività. Adesso vado in pensione ed è per questo che comunichiamo che a fine giugno chiuderemo i battenti». Silvano Cucchi è il titolare del Calzificio Mauriziano di via Tamburini, storico negozio a gestione familiare di produzione e lavorazione di calze maschili e femminili. Da giovedì 17 aprile partirà uno “svuota tutto” con sconti sino al 50% perché, dopo decenni di intenso lavoro, è arrivato il momento dei saluti.
La storia, tutta reggiana, di Calzificio Mauriziano inizia negli anni ’60, grazie ad Ambrogio Cucchi e alla moglie Anna Maria Cerlini, genitori dell’attuale titolare: «Io lavoravo come dipendente al calzificio di viale IV Novembre – spiega Ambrogio –. Il titolare mi aveva affidato due macchine a casa per lavorare. Dopo qualche anno mi sono messo in proprio come artigiano. Si è affiancata a me mia moglie: insieme abbiamo dato vita ad una storia che prosegue ancora oggi». La stessa Anna Maria Cerlini ammette infatti di aver aiutato il figlio sino a qualche anno fa, anche se il grande boom c’è stato nei decenni precedenti: «Subito eravamo in via Pascarella, all’altezza del Mauriziano, poi ci siamo trasferiti invia Tamburini dove abitiamo –. spiega –. Siamo arrivati a disporre anche di 20 macchine. Il nostro è sempre stato un lavoro di precisione e passione, per i clienti eravamo diventati dei veri e propri punti di riferimento».
Impossibile non parlare delle mode delle stesse calze che, nel corso degli anni e a seconda dei periodi, sono cambiate: «L’abbandono delle gonne ci ha penalizzato – ricorda Ambrogio sorridendo –. Adesso le donne portano il pantalone e non hanno bisogno della calza lunga. C’era stato il boom del collant, ma anche quello è ormai in disuso». Convivere con gli usi e costumi della clientela e sapersi adattare è uno dei segreti di un negozio vincente. Calzificio Mauriziano lo ha fatto, puntando da un lato sull’affidabilità e dall’altro, grazie all’impegno di Silvano, sul servizio: «I nostri clienti si dividono sostanzialmente in due, le aziende e i privati cittadini – racconta –. Quest’ultimi possono venire in negozio oppure mi sposto io perché abbiamo persone che comprano le nostre calze anche a Modena e Parma». Silvano Cucchi non ha ancora pensato al futuro anche se per tutta la famiglia sarà difficile staccarsi dal grande amore, quello per il settore delle calzature: «Mi hanno già chiesto se rimarrò come consulente per altre aziende ma ancora non ci ho pensato. Mio figlio vive in Lombardia e ha preso strade diverse, per cui la decisione è giusta». Qualche commozione in più, negli occhi di mamma e papà, c’è: «Questo lavoro ci ha accompagnato durante tutta la nostra vita, anche dal fornaio o a fare la spesaci fermano per sapere se la scelta è definitiva. In negozio sono rimaste due macchine di produzione. Non intendiamo cederle – dicono Anna Maria e Ambrogio –. Fanno parte della nostra storia e del viaggio entusiasmante percorso». © RIPRODUZIONE RISERVATA