Gazzetta di Reggio

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L’incidente di Montecchio

La morte di Michele Lucchese: quella grigliata al posto della partita saltata per il Papa, poi la tragedia

Nicolò Valli
La morte di Michele Lucchese: quella grigliata al posto della partita saltata per il Papa, poi la tragedia

Mitch avrebbe dovuto essere a Brescia con gli altri tifosi della Reggiana: soltanto sabato il compleanno. Oggi la preghiera in Sant’Anselmo

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Montecchio L’auto che sfreccia a tutta velocità ed esce di strada, quindi l’impatto, violentissimo, che non lascia scampo. Sono gli ultimi istanti di vita di Michele Lucchese, 48 anni compiuti sabato, per tutti “Mitch”, morto lunedì sera, attorno alle 20.30, in via Ungaretti a Montecchio, lungo la Provinciale 67. Lucchese, tifoso della Reggiana, doveva essere a Brescia per la partita poi saltata a causa della morte del Papa. Così, i ragazzi del Gruppo Vandelli, a cui si era avvicinato negli ultimi anni, hanno deciso di organizzare una grigliata a Gaida, al termine della quale Mitch è salito sulla Jaguar di un amico 35enne di Montecchio. In via Ungaretti, in prossimità di una curva, la vettura, che procedeva a forte velocità, è volata fuori strada: Lucchese è morto sul colpo.

Un’ambulanza, un’automedica e i vigili del fuoco si sono recati immediatamente in via Ungaretti, al pari della polizia stradale di Castelnovo Monti che ha curato i rilievi. L’uomo alla guida è stato trasportato all’ospedale di Reggio Emilia: non è in pericolo di vita. Gli inquirenti hanno chiesto, come da prassi in caso di incidenti con feriti o persone decedute, gli esami per accertare l’eventuale uso di alcol o droga. Non appena si è diffusa la notizia della morte dell’uomo, sono stati in diversi a piangere e ricordare Lucchese: “Mitch”, infatti, era molto conosciuto a Montecchio. Originario di Manduria, in provincia di Taranto, si era poi trasferito a Milano. Quindi, qualche anno fa, dopo essersi separato dalla moglie Erica, era arrivato in Val d’Enza, dove lavorava come metalmeccanico alla Filcar di Corte Tegge. Michele era anche un tifoso della Reggiana, o meglio lo era diventato. Una volta a Reggio, attraverso amici in comune, si era unito alla grande famiglia del Gruppo Vandelli, condividendone i valori e seguendo la squadra in casa e in trasferta.

 

«Un altro fratello salito al cielo, un nuovo lutto che ci spacca il cuore – è il toccante messaggio sulla pagina Facebook della tifoseria granata–. Quanti cari amici si stringono ora su quel pullman che parte da lassù ogni volta che gioca la nostra Regia. Che bella banda che siete. Ciao caro Mitch, sarà impossibile dimenticarti». Il Vandelli lo soprannominava scherzosamente “il milanese” perché, come aggiunge il referente Gigi Bagnoli, «la sua parlata lombarda era ben marcata. Mitch seguiva il Milan ma, una volta a Reggio, si era interessato alle vicende granata. Faceva ormai parte della nostra famiglia seguendo la Reggiana in casa e in trasferta. Perdiamo un amico a cui abbiamo voluto bene».

Bagnoli ricorda le ultime ore dell’uomo, con la grigliata fatta insieme a Gaida prima della tragica notizia. Momenti di spensieratezza che si sommano a quelli di quarantotto ore prima. Michele Lucchese era nato il 19 aprile del 1977 e sabato era a cena al ristorante Cà Marta di Sassuolo per festeggiare, appunto, il suo quarantottesimo compleanno. Il blitz dei tifosi, arrivati per fargli gli auguri con tanto di fumogeni, lo aveva riempito di felicità tanto è vero che lo stesso Michele sui social aveva parlato di «compleanno speciale». Una festa che rapidamente si è tramutata in tragedia. La generosità di Mitch è dimostrata anche dalla presenza, a maggio 2023, in Romagna per aiutare le popolazioni colpite dall’alluvione. Faceva parte, tra le altre attività, anche della sezione reggiana dei Granatieri di Sardegna. Michele Lucchese lascia due figlie appena maggiorenni. Il funerale non è ancora stato fissato. Un momento di preghiera ci sarà oggi alle 18.30 nella chiesa di Sant’Anselmo a Reggio. l © RIPRODUZIONE RISERVATA