Mandara: «Quella volta che preparammo la pizza al Papa: la sua forza era la semplicità»
Reggio Emilia, il titolare della pizzeria Piccola Piedigrotta racconta l’evento in Vaticano: «Venne verso di noi come se ci conoscessimo da sempre: ci diede il benvenuto e rimase a chiacchierare»
Reggio Emilia «La forza di questo Papa era la normalità: quando arrivò, a sorpresa, di fronte a noi parlammo in modo spontaneo, seppe farci sentire a nostro agio e rimanemmo profondamente colpiti». Ha ancora negli occhi l’emozione di quei momenti indimenticabili, vissuti con intensità il 24 agosto del 2013, Giovanni Mandara, titolare della pizzeria Piccola Piedigrotta di piazza XXV Aprile, nel cuore del centro di Reggio Emilia. Il ricordo dell’incontro con il “Papa degli ultimi” di Giovanni Mandara non è stato scalfito dagli anni trascorsi.
Giovanni era in vacanza con la famiglia in Costiera amalfitana, quell’estate. Quando gli arrivò la chiamata per partecipare all’evento in Vaticano inizialmente pensò a uno scherzo, poi declinò: la notizia che il Santo Padre vi avrebbe preso parte era ancora top secret. «Poi fummo contattati da un nostro amico che lavora a stretto contatto con il Vaticano: ci fece capire che si trattava di un’occasione da non perdere, così abbandonammo la meta delle nostre vacanze per fare un sopralluogo in Vaticano sulla location dell’evento - ricorda il titolare della pizzeria -. Poi ritornammo a Reggio Emilia per prendere tutto il necessario per lavorare e ripartimmo per Roma». L’emozione per la sorpresa, non appena Mandara vide nientemeno che il Papa comparirgli davanti, fu indescrivibile. «Si mossero in sordina per invitarci a quell’appuntamento - ricorda ancora il pizzaiolo -. Nemmeno durante il sopralluogo ci avevano detto che sarebbe arrivato papa Francesco. Quella sera d’agosto, noi stavamo lavorando dentro le mura vaticane per preparare le pizze e le granite. A un certo punto, ci girammo verso l’ingresso della pizza in cui si svolgeva l’appuntamento e notammo da lontano qualcuno vestito completamente di bianco. Ebbene, era proprio lui, il Santo Padre. Dire che rimanemmo sbalorditi è riduttivo. Ci è venuto spontaneo chiacchierare insieme come se lo conoscessimo da tempo. Il Papa ci ha chiesto cosa facevamo nella vita e da dove venivamo: ci ha dato il benvenuto, poi è rimasto a chiacchierare con i ragazzi che lavoravano alla mensa. Ci hanno riferito che è stato l’unico Papa a organizzare un evento insieme a loro». In quell’occasione, Mandara preparò una pizza da asporto anche per l’allora papa emerito Joseph Ratzinger, Benedetto XVI, che non si era potuto trattenere alla cena, cui hanno preso parte un centinaio di persone. «Da Bergoglio rimasi profondamente colpito per la sua semplicità - rimarca Mandara -. Inizialmente sembrava che potesse rimanere per poco, in realtà si trattenne per tutta la serata. Al di là del credo religioso, questo Papa ha lasciato il segno. La sua grande forza era la normalità. Gli preparammo una “quattro stagioni” tirata e, in accompagnamento, ha bevuto una birra rossa e un’aranciata. Dopo sei mesi tornammo in Vaticano, ai giardini, in occasione di un altro appuntamento con tutte le più grandi potenze del mondo», conclude il pizzaiolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA