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Rapinato a 14 anni della bici da un altro ragazzino: «Se non me la dai ti uccido»

Ambra Prati
Rapinato a 14 anni della bici da un altro ragazzino: «Se non me la dai ti uccido»

Reggio Emilia: l’aggressione mentre giocava a basket al parco del Noce. La madre: «Ora non mi fido più a lasciar andare mio figlio da solo al campetto vicino a casa»

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Reggio Emilia «Se non i dai la bicicletta ti uccido». Così un ragazzo straniero ha minacciato un minorenne che gli ha rifiutato un giro in bici, strattonandolo e rapinandolo della mountain bike. L’episodio è accaduto ieri alle 11 al parco del Noce, in via Fontana dietro alla parrocchia del Sacro Cuore a Baragalla, dove un quattordicenne stava giocando a basket insieme a un coetaneo. «Lo sconosciuto è arrivato in bici, l’ha appoggiata e ha fatto due tiri insieme a mio figlio e all’amico – racconta la madre del quattordicenne, Claudia di 52 anni – Poi il ragazzo ha adocchiato la bici che mio figlio si era portato per precauzione dentro al campetto: ci è salito sopra e ha chiesto ripetutamente di poterla usare per pochi minuti. Mio figlio ha detto di no: “Non te la posso dare”». Per tutta risposta l’altro si è messo le mani in tasca, simulando di avere un oggetto contundente che però nessuno ha visto, poi la minaccia: «Se non me la dai ti uccido». «Mio figlio ha afferrato il manubrio cercando di farlo scendere, ma l’aggressore lo ha spintonato ed è fuggito via rubando la bicicletta. Tra l’altro la bici appartiene al papà: una mountain bike di un certo valore. Mio figlio l’ha presa perché la sua bici aveva le ruote sgonfie, perciò si è rifiutato di prestarla al ragazzo, che non aveva mai visto in precedenza». La madre, allertata dal quattordicenne, si è recata sul posto avvisando la polizia. «Mio figlio e il suo amico erano spaventati e arrabbiati: non si aspettavano un’aggressione del genere. Dalla descrizione che i due hanno fatto pare che il ragazzo sia conosciuto dalle forze dell’ordine. La polizia ci ha invitato a sporgere denuncia domani (oggi, ndr): lo farò senz’altro, anche se dubito che servirà, l’area verde non ha telecamere». In seguito mamma Claudia si è recata in stazione per cercare il rapinatore in erba.

«L’ho visto in via Turri: era seduto sul marciapiede, accanto alla bici, stava chiacchierando con altri. Ero in auto: ho fatto inversione, ma quando sono ripassata non c’era più. L’ho perso». La madre è indignata per l’episodio, non isolato dato che «nello stesso campetto si è verificato un furto di bicicletta fotocopia quindici giorni fa». Da notare che quel campo da basket, inaugurato di recente, ristrutturato pure con giochi per disabili e con un murales dedicato a Kobe Bryant e alla figlia Gianna, è un punto di ritrovo per numerosi cestisti amatoriali della città: al “Noceplayground” si fanno tornei estivi di basket, è un punto di riferimento per chi ama questo sport e per l’intero quartiere. «Qui si allena anche la squadra di basket di mio figlio, è frequentato da tanti ragazzini. Non è possibile che succedano queste cose in pieno giorno: noi genitori non possiamo sentirci tranquilli in una zona che, fino a poco tempo fa, lo era. Ora non mi fido più a lasciar andare mio figlio da solo al campetto vicino a casa. Siamo davvero messi male – prosegue la madre – Vorrei sentirmi più sicura. Vorrei sensibilizzare chi abita nei dintorni sulla necessità di installare le telecamere e sto valutando l’eventualità di lanciare una petizione per portare avanti questa istanza con l’obiettivo di innalzare la sicurezza». l © RIPRODUZIONE RISERVATA