Al Nobili educazione finanziaria con Azimut «Investire a sedici anni? Conviene»
La Financial Partner Cristina Bensi ha incontrato tre classi terze dell’istituto della scuola
Tre classi terze dell’istituto Nobili di Reggio Emilia hanno partecipato – nell’ambito del progetto Scuola 2030 della Gazzetta – a un incontro con Cristina Bensi, Financial Parner di Azimut, che per noi ragazzi è stato un primo approccio all’educazione finanziaria. L’esperta, infatti, ci ha spiegato quanto sia importante al giorno d’oggi essere informati già da giovani, fornendoci alcuni strumenti di base per orientarci nel complesso mondo della finanza. Fondamentale quindi dotarsi delle competenze necessarie per gestire responsabilmente le proprie risorse e avere un futuro migliore. Al termine dell’incontro, abbiamo cercato di saperne qualcosa in più intervistando Cristina Bensi.
Perché l’educazione finanziaria è così importante?
«Avere delle conoscenze e delle competenze finanziarie è fondamentale al giorno d’oggi: ci consente di essere cittadini più consapevoli. Saper organizzare le proprie finanze, in termini di entrate e uscite, serve a pianificare il nostro futuro. Avere chiari i concetti di reddito, patrimonio e risparmio, ci permette di prevenire gli imprevisti e far maturare le esigenze nel tempo. Attualmente chi ha una migliore educazione finanziaria ha dei benefici quotidiani, perché sa risparmiare e investire il proprio denaro, si indebita meno e non incorre in frodi finanziarie. Tutti dovrebbero avere una buona conoscenza finanziaria, soprattutto perché, come abbiamo visto, l’Italia è un fanalino di coda nelle classifiche sull’educazione finanziaria tra i Paesi Ocse. Per questo noi esperti del settore cerchiamo di impegnarci per migliorare questa situazione».
Riguardo la situazione in Italia, secondo lei come mai nel nostro Paese non ci si occupa a sufficienza di educazione finanziaria?
«Il problema è che c’è ancora poca consapevolezza e un impegno non ancora sufficiente: tuttavia, per fortuna, la situazione sta cambiando, grazie alle sempre più numerose iniziative al riguardo. I governi e le istituzioni hanno investito e continuano ad investire in programmi di educazione finanziaria: pensiamo, ad esempio, ai materiali messi a disposizione dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, da Banca d’Italia e Consob, ma anche dagli operatori economici privati che si impegnano a promuovere l’educazione finanziaria attraverso eventi, seminari, lezioni e laboratori. Anche Azimut si impegna da anni in tal senso: oltre alle iniziative dedicate ai clienti e prospect, sono sempre più numerosi gli interventi che teniamo nelle scuole, come ad esempio quelli sviluppati con il patrocinio di Edufin nel mese dell’educazione finanziaria. Ci rivolgiamo alle scuole di ogni ordine e grado, nella consapevolezza che sia buona cosa iniziare a famigliarizzare con i concetti base fin da bambini, per poter avvicinare gradualmente ragazzi e giovani ai temi del risparmio e degli investimenti».
In che modo alla nostra età si può già cominciare a ragionare di investimenti?
«La risorsa più preziosa che avete è il tempo. Iniziare da giovani vi permette di ridurre il sacrificio. Poco per volta vi consente di accumulare, di risparmiare senza subire la fatica. Accumulare oggi significa essere più spensierati domani. Un giovane ragazzo potrebbe cominciare mettendo da parte una piccola parte della paghetta fornita dai genitori. Un altro tema che va affrontato da giovanissimi è la previdenza, infatti un giovane, con l’aiuto dei genitori, può investire in un fondo pensione, mettendo delle basi per il proprio futuro e assicurando dei benefici fiscali anche ai suoi genitori».
Noi giovani, “analfabeti finanziari”, cosa dovremmo fare quindi di diverso rispetto alle generazioni precedenti?
«Prima di tutto essere più consapevoli delle vostre risorse e del mercato intorno a voi. Come abbiamo detto oggi, i consumi superflui ci sottraggono il patrimonio per il futuro e l’inflazione riduce il nostro potere d’acquisto. Quindi dovete essere consapevoli per poter costruire un patrimonio capace di supportare gli imprevisti e le esigenze».
Per concludere, qual è il suo augurio per la nostra generazione?
«Voi siete il futuro del nostro Paese: auguro a voi ragazzi di capire chi siete, chi volete diventare e di sognare in grande senza limiti e paure. Imparate ad investire prima di tutto su voi stessi, inseguendo i vostri sogni con impegno e determinazione».
Studenti dell’istituto Nobili
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