Gazzetta di Reggio

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L’incidente mortale di Ospizio

Travolto in monopattino, parla l’autista dell’autobus: «Purtroppo non l’ho visto: una tragedia per lui, ma anche per me»

Elisa Pederzoli
Travolto in monopattino, parla l’autista dell’autobus: «Purtroppo non l’ho visto: una tragedia per lui, ma anche per me»

L’uomo, 62 anni, era alla guida dell’autobus di Saca che ha investito Umer Maqbool, 21 anni

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Reggio Emilia «È una cosa terribile. Una tragedia per lui. Ma anche per me...». Parla con un filo di voce l’autista di Saca – un uomo di 62 anni che abita a Sassuolo – mentre la polizia locale prosegue con i rilievi. C’era lui alla guida dell’autobus che martedì mattina ha travolto e ucciso un ragazzo di 21 anni. È stato lui stesso a chiamare i soccorsi. «Quando ho sentito il botto ho pensato che mi avessero tamponato... – confida – Quel ragazzo non lo avevo visto». La sua giornata lavorativa è iniziata alle 6 da Sassuolo. Ha caricato i primi passeggeri, li ha portati in stazione a Reggio. Da lì è ripartito con tutta calma per ritornare indietro. «Un percorso che ho fatto centinaia di volte» racconta ancora incredulo del tragico epilogo. Originario del Sud Italia, è in Emilia da 45 anni. Praticamente da una vita. «È solo da un paio d’anni che faccio questo lavoro, la patente l’ho presa tanti anni fa, ma non l’ho mai usata. Poi si arriva che nelle fabbriche i “giovani” di 60 anni non li vogliono più...». Così è iniziata la nuova professione. Ma non nasconde quanto sia dura oggi guidare un autobus. «Non l’ho visto – ripete – Ho guardato un attimo prima, ho guardato di là perché arrivano sempre sparati, hanno tutti fretta... Avendo visto che era libero ho compiuto la solita manovra che facciamo... Ero tranquillo. Avevo la freccia, avevo tutto...». Purtroppo non è riuscito a vedere che stava arrivando Umer Maqbool alla sua sinistra, in monopattino. «Questi monopattini dovrebbero toglierli... Se ne sentono ogni giorno, purtroppo stamattina è toccato a me. Io su questa strada metto sempre il bus a 35 all’ora perché ci sono anche quegli attraversamenti pedonali che sono nascosti dalle piante e la gente attraversa velocissima». Purtroppo, non è bastato. © RIPRODUZIONE RISERVATA