Software “made in Reggio” per ricreare la Sindone
La società Reply ha messo a punto la tecnologia che “legge” il Telo fino al 5 maggio all’evento “Avvolti” di Torino
Reggio Emilia È made in Reggio Emilia il software che consente di “immergersi” nella sindone, un simbolo sacro per i credenti, ovvero il lenzuolo di lino su cui è impressa l’immagine di un uomo, identificato con Gesù, con segni di crocifissione.
Sono fioccate migliaia di prenotazioni, già da mesi, per partecipare all’evento “Avvolti”, organizzato dalla Chiesa di Torino in occasione della Festa della Sindone e del Giubileo della Speranza.
Ha preso il via lunedì, infatti, l’evento che fino al 5 maggio consente di sperimentare una visita multimediale alla Sindone. E diversi visitatori da tutta Italia hanno risposto entusiasti prenotandosi per accedere alla Tenda di “Avvolti”. Qui, a Torino, in piazza Castello, a una manciata di metri dalla cattedrale di San Giovanni Battista dove la Sindone è custodita, è svelato in anteprima assoluta uno sguardo inedito al Telo.
Come indicano gli organizzatori dell’appuntamento, «quello che Papa Benedetto XVI aveva definito “icona del Sabato Santo”», ovvero la Sindone, è visibile tramite gli occhi di un’installazione immersiva, unica nel suo genere: il “tavolo della Sindone”. Tramite questo dispositivi ci si può avventurare in un’esplorazione dettagliata e coinvolgente del Telo, accompagnata da narrazioni e approfondimenti visivi.
Il legale con Reggio Emilia è molto forte. Nelle scorse settimane, proprio in città, il software realizzato da Reply, società di consulenza digital e tecnologica in Europa e nel mondo, con radici a Torino, è stato assemblato e collaudato sulla struttura che ospita un’immagine a grandezza naturale del Telo sindonico.
Il programma fa sì che si possa eseguire una lettura digitale dei punti più significativi del Telo, con ingrandimenti di immagini e un corredo di didascalie che rendono immediato il «riconoscimento» da parte dei visitatori.
«Al controllo del progetto hanno partecipato Bruno Barberis, Marco Bonatti e Gian Maria Zaccone, della Commissione diocesana per la Sindone, insieme con la dottoressa Alessandra Giani di Eventum, l’agenzia che ha l’incarico di realizzare l’intero progetto della Tenda», si legge sul sito intitolato alla Sindone che annuncia l’appuntamento. L’installazione del meccanismo in piazza Castello a Torino è stata effettuata nei giorni immediatamente precedenti l’apertura della Tenda di Avvolti, lunedì.
L’evento si svolge in occasione dei giorni della festa liturgica della Sindone. E assume un risvolto particolare alla luce dei giorni cruciali che sta vivendo la Chiesa dopo la morte di Papa Francesco e in avvicinamento al conclave.
Quest’anno la Sindone non verrà esposta: il desiderio di una nuova ostensione pubblica era diffuso, ma l’orientamento del Papa e del Custode pontificio è stato di “sperimentare” una modalità nuova per conoscere la Sindone, mettendosi a confronto col mondo del digitale e con le possibilità offerte dalle tecnologie più avanzate. Ed è nata così la proposta di una “visita immersiva” basata su un’immagine del Telo, riprodotto in proporzioni di 1:1.
L’esperienza è gratuita ma per accedere alla Tenda in piazza Castello fino al 5 maggio è obbligatorio prenotare la visita sul sito web www.avvolti.org.
L’esperienza interattiva collaudata a Reggio Emilia si chiama “Avvolti” perché il telo della Sindone avvolse il corpo del Cristo quando venne deposto. Al tempo stesso richiama anche i volti dei milioni di pellegrini arrivati a Torino spinti dalla curiosità nei confronti della Sindone.
All’inaugurazione, lunedì, è intervenuto il vescovo ausiliare di Torino Alessandro Giraudo, a nome del cardinale Roberto Repole, assente per il Conclave.