Aggressione a Cavriago: «Salvo per miracolo, ma sto male. Quell’uomo invece è libero e può rifarlo»
Parla Giuliano Montanari picchiato fuori dal suo locale, nel parcheggio tra via Nilde Iotti e piazza Lenin
Cavriago «È stata davvero una brutta avventura. Il mio aggressore, che è stato denunciato per lesioni personali aggravate, è libero. Io invece sono dovuto tornare in ospedale: la scorsa notte mi sono svegliato nel letto, mi pulsava la testa, che ha ripreso a sanguinare».
È ancora dolorante e sotto sedativi Giuliano Montanari, 67 anni, il titolare del Golden Music di via Arduini a Cavriago che otto giorni fa, dopo aver chiuso il locale notturno alle 3.30, è caduto in un vero e proprio agguato nel parcheggio tra via Nilde Iotti e piazza Lenin, a pochi metri dal celebre busto. Ad attenderlo c’era un cliente che si è avventato contro di lui e contro il figlio, anch’egli finito all’ospedale.
«Preciso che quell’uomo non è affatto un cliente abituale, né un cliente tout court. Con il nostro locale non c’entra nulla, questo ci terrei a sottolinearlo - racconta Giuliano -. È uno straniero che due ore prima era entrato nell’attività con una bottiglia, di sua proprietà, in mano. Si aggirava per il locale molestando le persone, già visibilmente ubriaco. E non era la prima volta che si comportava così: era già successo un paio di volte, in precedenza, che quell’individuo si intrufolasse nel locale per incursioni moleste, senza consumare nulla. Poiché non voleva uscire ho chiamato i carabinieri, che lo hanno allontanato».
Non immaginava, Giuliano, che alla chiusura quell’uomo lo attendesse nel parcheggio per fargliela pagare. «Si è scagliato contro di me con una bottiglia rotta, poi ha preso un sasso e mi ha colpito in testa, a pochi centimetri dalla tempia. Io sono caduto all’indietro, ho perso conoscenza. Per fortuna c’era mio figlio, che quella sera si trovava lì per puro caso: è intervenuto in mio aiuto e mi ha salvato la vita. Bastava che l’aggressore colpisse un po’ più in là e non sarei qui a raccontarlo». Sul posto, allertate da due dipendenti che erano uscite insieme ai Montanari, sono arrivate in pochi minuti tre ambulanze, un’automedica, due pattuglie dei carabinieri. «Sembrava una scena da film. Mai visto niente del genere, nonostante gestisca lo storico locale (insieme ad altri soci) dal 1991, da ben trentasei anni».
Ad avere la peggio è stato proprio il 67enne. Al pronto soccorso dell’ospedale di Reggio, mentre il figlio è stato medicato e subito dimesso, Giuliano Montanari è rimasto ricoverato due giorni per un trauma cranico giudicato guaribile in venti giorni di prognosi. «I dottori mi hanno trovato un grumo di sangue al capo e sto ancora male - spiega il gestore - Sono tutto fasciato. Spero che il dolore passi presto, mi sto curando». Il responsabile, messo in fuga dal figlio, in seguito è stato rintracciato dai carabinieri a pochi metri di distanza, riverso a terra, mentre urlava frasi sconnesse e denunciato per lesioni aggravate. E su questo aspetto Giuliano Montanari non nasconde la sua rabbia. «Nonostante le testimonianze, le prove raccolte e la cattura quasi immediata quell’uomo è libero. In seguito ho appreso che si tratta di un marocchino che vive in una casa diroccata, senz’acqua e senza luce, a Bibbiano. Uno sbandato, che ha commesso un’aggressione senza senso». © RIPRODUZIONE RISERVATA