Gazzetta di Reggio

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Il lutto

Muore mamma di 36 anni, addio a Laura Omahen

Ambra Prati
Muore mamma di 36 anni, addio a Laura Omahen

Il ricordo del marito: «Ha lottato fino alla fine»

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Reggio Emilia «Mi manca tantissimo. Le sono stato sempre accanto: un passo alla volta era il nostro motto durante la malattia. Lei ha sperato fino all’ultimo, ha lottato come una leonessa, non ha mai preso in considerazione che potesse non farcela e non veder crescere la nostra bambina». Sono strazianti le parole del marito di Laura Omahen, architetto di 36 anni, scomparsa dopo due anni di cure. Lascia una figlia, Ludovica, di soli due anni e mezzo (ne compirà tre a luglio).

Originaria di Castelnovo Sotto, figlia unica, Laura ha sempre voluto fare l’architetto. Dopo la laurea magistrale conseguita all’Università di Parma da diversi anni lavorava allo studio di architettura G+2A di via Vittorio Emanuele a Poviglio, dov’era stimata e benvoluta dai colleghi. «Teneva molto al suo lavoro – racconta il marito Morris Ciccioli –. Il 22 aprile, il giorno prima dell’ultimo ricovero, aveva voluto partecipare a un incontro con alcuni clienti anche se non stava bene». Una lunga storia d’amore, quella con Morris: si erano fidanzati da ragazzi e da una decina d’anni si erano spostati a Reggio, convivendo prima a Gavassa e poi a Rivalta. Il matrimonio è stato celebrato nel 2018; nel luglio 2022 è nata la piccola, per la gioia di genitori e nonni. Sei mesi dopo Laura ha accusato un malessere: una prima diagnosi di tumore, seguita da altre sempre più negative.

Da quel momento, sostenuta dalla rete solida di familiari che l’hanno aiutata a occuparsi della bimba, per la giovane mamma sono iniziati due anni di calvario, fatti di lunghi ricoveri, due operazioni chirurgiche e complicanze. «Ogni volta che un problema pareva risolto, se ne presentava un altro. È stato molto pesante, dal punto di vista psicologico: lei si crucciava di non riuscire fisicamente a seguire al 100% nostra figlia – prosegue il marito –. Lei è stata coraggiosa e ha affrontato tutto con fiducia. Di carattere era così: solare, determinata, espansiva, piena di amici».

Il 18 aprile scorso Laura ha compiuto 36 anni; ha festeggiato la Pasqua in famiglia, poi il 21 ha accusato dei dolori e il 23 è stata ricoverata al Core, dove si è spenta venerdì mattina.

«Le piaceva molto leggere, andare al cinema, viaggiare. Siamo andati insieme in Perù, America, Sud Africa: l’anno scorso, nonostante i medici abbiano storto il naso, siamo volati tutti e tre in Giappone, lei era felice. Aveva tanta voglia di vivere. Purtroppo è andata diversamente».

Tantissime persone, nella giornata di ieri, hanno affollato la camera ardente aperta alla casa funeraria Croce Verde in città. Da lì partirà oggi alle ore 9 il corteo funebre alla volta della chiesa di Rivalta, dove si svolgerà la santa messa; poi si proseguirà in forma strettamente privata.

I familiari hanno fatto sapere di preferire ai fiori offerte al Core di Reggio Emilia. Oltre al marito e alla figlioletta, Laura lascia nel dolore i genitori Paola e Denis, la nonna Giliola e i suoceri.