Gazzetta di Reggio

Reggio

L’allarme

Bici rubate, colpi in pieno giorno e vetri spaccati al Villaggio Crostolo. Le aziende: «Invivibile»

Ambra Prati

	Bici elettriche portate dentro gli spogliatoi per difenderle dai ladri
Bici elettriche portate dentro gli spogliatoi per difenderle dai ladri

Reggio Emilia: c’è una banda che prende di mira il “quadrilatero” tra via Degola e via Colletta

3 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia «Non esiste solo l’ospedale. Anche qui al Villaggio Crostolo si verificano furti e ruberìe a ciclo continuo ai danni dei lavoratori, tanto che ormai siamo costretti a riporre le biciclette elettriche negli spogliatoi chiusi a chiave». A parlare è Enrica Iori, contitolare della I.mec. Srl, storica azienda produttrice di impianti per ceramiche situata in via Umberto Degola 24. Secondo l’imprenditrice c’è una banda che prende di mira il “quadrilatero” tra via Degola e via Colletta, dove hanno sede parecchie imprese importanti. Con una predilezione per le biciclette elettriche. «Da due settimane si registra un’impennata di furti – racconta Iori – Noi in due giorni abbiamo registrato la sparizione di due biciclette elettriche legate con la catena all’interno del cortile aziendale. Dalle telecamere, puntate appunto sul cortile, si vede una volta un uomo di spalle che taglia il catenaccio con un flessibile a batteria, un’altra volta due individui sempre di spalle che scappano dopo un colpo lampo, quattro minuti al massimo». Presi di mira anche camionisti e rappresentanti.

«A un autotrasportatore, sceso dalla cabina per il minuto necessario a suonare il campanello del magazzino e risalire, è sparito il borsello con il portafogli: tanto che ora chiudiamo sempre il cancello, nonostante sia un disagio a causa del via e vai di mezzi per il carico/scarico dei container. Ai rappresentanti raccomandiamo di prendere il computer e di non lasciare nulla sull’auto: spaccano i finestrini». Le aziende limitrofe non sono esenti. «Martedì scorso è stato compiuto un furto in una ditta attigua. E mentre i carabinieri stavano eseguendo il sopralluogo, c’è stato un altro furto sempre nella stessa ditta: è il colmo». L’imprenditrice ha la sua attività dal 1998. «Sono qui da 27 anni e non è mai stato così invivibile. È diventata una giungla. Ormai non mi stupisco più di niente». Questo nonostante il Villaggio Crostolo sia un’area ampiamente videosorvegliata. «Oltre alle telecamere delle imprese, che non possono essere puntate sulla strada, abbiamo le guardie giurate a 50 metri dalla nostra sede. Inoltre ciascuna ditta paga la vigilanza notturna: inutilmente, perché i ladri agiscono indisturbati in pieno giorno». La signora ha allertato la polizia. «Ho telefonato per chiedere se le pattuglie potevano intensificare i passaggi nell’area industriale: mi è stato risposto che non hanno personale sufficiente (ci credo, ma qui si trovano un centinaio di aziende e 3mila dipendenti), non sono nemmeno usciti e mi hanno consigliato di riporre le bici in una stanza interna della ditta, cosa che ho fatto nonostante i problemi di spazio ». Iori si dice dispiaciuta perché a rimetterci sono i lavoratori. «È una guerra tra poveri e non se ne esce. Mi dispiace per i miei ragazzi – prosegue Iori – Abbiamo una sessantina di dipendenti, delle etnìe più diverse: e sono tutti bravissimi. Si tratta di persone che vengono al lavoro in monopattino o in bicicletta elettrica perché non possono permettersi un’auto: si guadagnano la vita con fatica, per loro rimanere senza mezzo di locomozione è un grosso guaio, oltre che un danno economico, perché c’è un solo autobus negli orari di punta. Non è giusto».  © RIPRODUZIONE RISERVATA