Gazzetta di Reggio

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Il caso

Selvaggia Lucarelli e Marco Travaglio condannati a risarcire Claudio Foti

Selvaggia Lucarelli e Marco Travaglio condannati a risarcire Claudio Foti

Per gli articoli sul Fatto sul caso di Agnese Usai

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Torino Il Tribunale di Torino ha condannato Marco Travaglio e Selvaggia Lucarelli a risarcire Claudio Foti con il pagamento di 65 mila euro e , per la sola Lucarelli, anche con l'ulteriore somma di euro 15 mila per la pubblicazione di  5 articoli nei quali Claudio Foti veniva additato come l'autore di un "metodo" che aveva condotto al suicidio di Agnese Usai (la bidella di Cagliari accusata di abuso) nella cui indagine però Claudio Foti non era mai intervenuto.  Con altre accuse , Lucarelli aveva indicato Foti come il responsabile di falsi abusi e manipolazioni di processi e di minori.  Nessuna di queste accuse è stata però provata come vera ed anzi il Tribunale ha accertato come Lucarelli e  Travaglio non abbiano fornito alcun riscontro.  

Il Tribunale di Torino ha anche condannato il Fatto Quotidiano ad eliminare i cinque articoli dall'archivio online. Per altri tre articoli oggetto di causa il Tribunale ha riconosciuto il diritto di critica. Lucarelli e Travaglio dovranno pagare anche le spese legali liquidate al difensore avvocato Luca Bauccio.  Che dichiara: «La condanna  di Selvaggia Lucarelli e Marco Travaglia per aver diffamato ripetutamente e pervicacemente Claudio Foti con ben cinque articoli a forma di Lucarelli pubblicati su Il Fatto in un anno è un atto di giustizia e una conquista di civiltà: l'informazione non può trasformarsi in gogna, e il diritto di critica non può diventare pretesto per perseguitare chi è solo un indagato, ossia un presunto innocente.  Claudio Foti è stato trasformato in un colpevole e  in un mostro senza prove, per pura speculazione.  Il Tribunale di Tonino ha riconosciuto la responsabilità di Lucarelli per aver attribuito nei suoi articoli a Claudio Foti fatti inesistenti e responsabilità senza fondamento addirittura per suicidi di imputati  senza verifiche e senza riuscire a provarne la verità.  A nessuno dev'essere consentito ergersi a giudice di cittadini, e Lucarelli non è al di sopra  di questa regola.  I processi mediatici e le lapidazioni della folla, come è accaduto a Claudio Foti, non sono degni di un Paese civile». «Questa condanna – va avanti – è l'ennesima riprova che attorno a Bibbiano in tanto si siano mossi come avvoltoi a caccia di vantaggi di notorietà e di voti,  dai politici a certi influencer che hanno accesso alle pagine più importanti dei giornali senza che nessuno  controlli e una verifichi quello che scrivono.  L'informazione deve rispettare la realtà e deve farsi carico del rispetto delle persone. Non basta essere indagati per essere trasformati in mostri. Bibbiano è stato un pretesto per speculazioni che nulla avevano a che fare con la tutela dei minori e delle loro famiglie. Finora, infatti, abbiamo raccolto assoluzioni. Selvaggia Lucarelli ne prenda atto e chieda scusa a Claudio Foti per la sua spietata  gogna anziché rilanciare le sue accuse e pretendere di accreditarsi come la padrona della verità e della reputazione delle persone. Noi andremo avanti perché la.verità su quegli anni terribili venga del tutto a galla».