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Vezzano sul Crostolo

Rissa sul bus per un finestrino aperto, spunta un coltello: terrore tra gli studenti

Miriam Figliuolo
Rissa sul bus per un finestrino aperto, spunta un coltello: terrore tra gli studenti

L’autista si ferma e dividi i due uomini: «C’erano ragazzini anche piccoli. Si sono spaventati tantissimo»

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Vezzano Una furiosa rissa è scoppiata, ieri mattina, su un bus Seta della linea 44 pieno di studenti che si stavano recando a scuola. La paura si è trasformata in panico quando, nel parapiglia, è “spuntato” fuori pure un coltello. Coraggioso l’intervento dell’autista, il 51enne Vincenzo Conte, che ha subito fermato l’autobus e, forte del suo metro e 90 di altezza, ha cercato di dividere i contendenti, ritrovandosi però poi costretto, all’apparire della lama, ad aprire le portiere per fare scendere tutti.

La situazione era di estremo pericolo. È successo intorno alle 6.45 all’altezza del parco Pinetina, lungo la 63 tra Vezzano e La Vecchia, sull’autobus diretto a Castelnovo Monti. «È stata davvero una bruttissima situazione, un brutto momento – racconta il conducente, dipendente di Seta dal 1998 con 27 anni di esperienza alle spalle – e di brutte cose ne ho viste tante, anche troppe». Subito dopo avere aperto le portiere l’autista ha dato l’allarme e sul posto sono arrivati i carabinieri e pure l’ambulanza, nel timore che qualcuno fosse stato ferito con il coltello. Ma, per fortuna, non è stato così. Nessuno è rimasto ferito dalla lama, né tra i due gruppi di uomini, in tutto una decina, che si sono affrontati a suon di pugni a bordo del bus, né tra i ragazzini e gli altri utenti – tra loro anche diversi professori – che si sono trovati in mezzo al furioso parapiglia. Subito dopo, lungo la statale 63, si sono formate lunghissime code d’auto. Il traffico si è sbloccato poi quando il mezzo è stato fatto ripartire, con 34minuti di ritardo.

La rissa sarebbe scoppiata a causa di un finestrino aperto. L’aria fredda del mattino che ne è entrata sarebbe stata poco gradita da un gruppetto di uomini, tutti stranieri e di origine africana, che avevano preso posto in fondo al mezzo, un bus a tre assi (di quelli più lunghi, ma non snodabili). Ad aprirlo un altro straniero, di origine nordafricana, forse marocchino, seduto poco più avanti con alcuni altri connazionali. Ad affrontarsi sono stati prima un ragazzo di colore, molto alto e robusto, e il marocchino che aveva aperto il finestrino. Ma poi si sono aggiunti gli altri. In pochi secondi tra i due gruppi sono scoppiate scintille ed è stato il caos.

«L’autobus era davvero molto pieno – dice Conte –. C’erano tanti studenti, ragazzini anche piccoli di 12/13 anni. Si sono spaventati tantissimo. Alle loro urla ho visto cosa stava succedendo dallo specchietto interno e ho fermato il mezzo. Ho raggiunto il fondo e ho preso due che si stavano picchiando, uno di loro era molto grosso. Li ho divisi e li ho messi a sedere». Nonostante l’intervento dell’autista però, in pochi attimi, la situazione è tornata a degenerare. «Mi è bastato girare la schiena ed erano di nuovo addosso l’uno all’altro. Ho visto spuntare il coltello. I ragazzini erano tutti terrorizzati. Sono subito corso ad aprire le portiere», è il racconto del conducente. Una via di fuga imboccata da tutti con grande rapidità, tra le urla e il terrore di venire colpiti. Per molti, soprattutto i più piccoli, è stato uno shock. Alcuni in lacrime sono stati poi assistiti dai sanitari giunti sul posto. Nessuno, per fortuna, ha avuto poi necessità di venire accompagnato all’ospedale. I carabinieri al loro arrivo hanno identificato diverse persone. Per ora nessuna denuncia, ma sono in corso gli accertamenti. I militari hanno a loro disposizioni anche le immagini delle telecamere interne del mezzo. «Sono uomini adulti, li vedo tutte le mattina, è gente che prende l’autobus per andare al lavoro, molti sono colleghi tra loro – ha raccontato ancora Conte –. Un gruppetto lavora in un salumificio. Mancava pure poco alla loro fermata». l © RIPRODUZIONE RISERVATA