La morte di Sara Marzolino: «Nell’ultimo messaggio in chat invitava al flash mob di venerdì»
La 22enne morta investita da un’auto a Genova. Sesena (Cgil): «Se ne va una giovane compagna piena di passione. E lascia un vuoto enorme»
Reggio Emilia «Con Sara se ne va una giovane compagna piena di passione. E lascia un vuoto enorme. Con lei e Aq16 collaboravamo alle iniziative contro il Ddl Sicurezza. Uno dei suoi ultimi messaggi è stato proprio nella chat che abbiamo in comune in cui lanciava un flash mob di protesta venerdì prossimo. Non ci rimane che continuare in questa come nelle altre battaglie che le stavano a cuore, tutte in favore dei diritti sociali e civili, e continuarle anche nel suo nome». Così il segretario generale della Cgil di Reggio Emilia Cristian Sesena ricorda Sara Marzolino.
Il prossimo appuntamento sarebbe stato quello di venerdì 16 maggio in piazza Prampolini, a partire dalle 19, per la due giorni indetta in tutta Italia in vista del 27 maggio, quando il decreto approderà alla Camera, e del 31 maggio, quando è previsto un corteo a Roma. Sara faceva parte del Laboratorio Aq 16, era volontaria dell’associazione Città migrante e dava il proprio contributo anche alle attività svolte da Casa Bettola, sempre pronta a dare una mano anche in cucina. Tra le sue battaglie, oltre a quella contro l’alternanza scuola lavoro, c’erano il diritto allo studio e il diritto alla casa. Un anno fa aveva partecipato all’occupazione simbolica degli ex poliambulatori Ausl di viale Monte San Michele, per riaccendere i riflettori sul problema della carenza di abitazioni a costi accessibili. Due anni fa invece era stata tra le colonne delle “Brigate di mutuo soccorso”, nate per portare aiuti agli alluvionati della Romagna. Era una presenza fissa nelle manifestazioni di piazza, come quelle per esprimere solidarietà al popolo palestinese.
In molti la ricordano alla testa di uno dei due cortei antifascisti del 30 marzo scorso, ai quali avevano partecipato quasi seimila persone per contrastare la manifestazione promossa da Casa Pound e dalla Rete dei Patrioti e per dire no alla sede di Forza Nuova. Parecchi giovani avevano sfilato fino al Mirabello reggendo lo striscione «Nessuno spazio per i fascisti». In una mano un fumogeno blu, nell’altra il microfono, Sara aveva fatto un breve intervento per spiegare il motivo del corteo organizzato da Aq16, Casa Bettola e Città Migrante in contemporanea con quello promosso da Anpi, Comune, Provincia, sindacati, Libera, Arci e Istituto Cervi. Aria sbarazzina e piglio sicuro, Sara aveva rilasciato dichiarazioni ai giornalisti con la passione e la convinzione che la contraddistinguevano. Nel tardo pomeriggio di ieri i compagni si sono riuniti in assemblea per ricordare Sara e per decidere eventuali iniziative in sua memoria. © RIPRODUZIONE RISERVATA.