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Torna la Grande Cena di Boorea con dieci chef stellati

Roberto Fontanili
Torna la Grande Cena di Boorea con dieci chef stellati

Reggio Emilia: in cucina Astolfi e Bottero di Arnaldo, Malpeli del Viadante, Mandara di Piccola Piedigrotta e tanti altri. Appuntamento il 1 luglio 2025

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Reggio Emilia La Grande Cena di Boorea per la sua 25esima edizione torna ai Chiostri di San Pietro per accogliere 700 commensali (480 nel Chiostro grande e 220 nel cortile esterno). L’appuntamento è per martedì 1° luglio alle 20.30, ma sono state previste in caso di maltempo due date alternative: l’8 luglio sempre ai Chiostri, oppure al coperto nel Salone delle feste di Correggio. Dieci quest’anno gli chef chiamati a preparare il menù della serata, a cui i partecipanti potranno aderire con un’offerta minima di 50 euro. Cinque degli chef sono reggiani: : Ramona Astolfi e Roberto Bottero (Clinica Gastronomica Arnaldo di Rubiera), Jacopo Malpeli (Osteria del Viandante Rubiera), Gianni Mandara (Piccola Piedigrotta), Klaudio Bashaj (Food in Chiostri), Gianni Brancatelli (Ristorante Cacio&Pepe). Assieme a loro ci saranno Fabrizio Albini, Giuseppe Mancino (Ristorante Il Piccolo Principe di Viareggio e chef con due stelle Michelin), Dario Cecchini (Officina della Bistecca, Pianzano in Chianti, nonché scrittore di gialli) e Dario e Massimo Nizzoli (Ristorante Nizzoli di Villastrada).

Sarà una cena con “ingredienti reggiani”, non tanto per i piatti e vini proposti, ma soprattutto per la cultura del buon cibo e della compagnia, che si fondono con la solidarietà del mondo cooperativo reggiano e l’impegno del volontariato garantito da Arci ed Auser. Solidarietà che, come tradizione, trasformerà l’incasso di circa 35mila euro in altrettanti sostegni ad alcuni progetti. Da Reggio all’Africa passando per Ucraina e Gaza. La Cena di Boorea, che dall’esordio nel 2000 alla mensa Cir a Mancasale con 400 coperti è divenuta un appuntamento fisso per i reggiani, ha in Stefano Campani l’inesauribile motorino, in grado di catalizzare la partecipazione degli oltre 100 volontari tra Auser e Arci – che garantiranno il servizio – degli chef e dei 30 sommelier reggiani dall’Ais (Associazione Sommelier Italiani). È una sorta di scommessa che riesce ogni volta e che anche quest’anno proporrà un menù “stellato” accompagnato da lambruschi e vini offerti da Cantine Riunite&Civ. Si parte con un aperitivo a base di scaglie di Parmigiano – Reggiano e Aceto Balsamico, una caponata di Tramontina, Perle del Po a base di zucca, ed Erbazzone reggiano. A seguire un antipasto con Tonno del Chianti, una spugnolata come primo, e un secondo di filetto al Vermuth e asparagi. Per concludere, un tris di dolci e un dopocena con Sorbetto di Malvasia, caffè e triangoli di anguria. Tutto ciò con la consapevolezza – come è stato sottolineato ieri in sede di presentazione dell’evento alla Fondazione Manodori, da sempre a fianco di questa iniziativa – che l’incasso finirà in beneficenza. Destinatari saranno i progetti di WeWordl di microcredito a Pemba in Mozambico, quello per un aiuto alle famiglie di Gaza e Cisgiordania con la fornitura di kit di sopravvivenza, al sostegno alle donne e dei soggetti più vulnerabili in Ucraina, l’acquisto di un apparecchio per le radiografie per l’ospedale di Ampasimanjeva in Madagascar. Infine, una parte dei fondi sarà destinata al doposcuola di comunità nel quartiere Santa Croce gestito dalla cooperativa Rigenera, alla Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica e al progetto Tom di Arci, per sostenere il salvataggio dei migranti in mare. l © RIPRODUZIONE RISERVATA