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Femminicidio Daniela Coman: il compagno Peter Pancaldi si è allontanato con l’auto della donna: rintracciato poche ore dopo

Ambra Prati
Femminicidio Daniela Coman: il compagno Peter Pancaldi si è allontanato con l’auto della donna: rintracciato poche ore dopo

L’uomo è stato trovato nel modenese, a bordo della Peugeot 205 della 48enne: pare che abbia girato a vuoto per ore

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Correggio È stata trovata morta nell’abitazione di un amico, con il quale aveva una relazione da qualche mese e che, quando è stato scoperto il corpo della donna senza vita, non era in casa. Lascia un figlio di soli undici anni. È giallo sul decesso di Daniela Coman, 48 anni, di origini romene e residente a Sassuolo (Modena), impiegata, che i familiari preoccupati cercavano da qualche giorno. Trovata mercoledì sera, 14 maggio, morta nel letto dell’appartamento a Prato di Correggio, non presentava segni evidenti di violenza ma non si esclude l’ipotesi più fosca: quella del femminicidio. Il sospettato numero uno è il compagno Peter Pancaldi, un 44enne nato a Modena, residente a Correggio (dove non ha congiunti), con precedenti alle spalle e in cura al Sert.

Da giorni la 48enne veniva cercata dai familiari e dall’ex marito che, pensando al peggio, che non avevano sue notizie da lunedì, 12 maggio; non si sono impensieriti nel fine settimana. Martedì mattina i familiari hanno sporto denuncia di scomparsa: il cellulare squillava a vuoto, non era da lei non sentire il figlio e non presentarsi al lavoro. La svolta è avvenuta proprio grazie al telefono della donna, ancora acceso: grazie alla geolocalizzazione, è stata agganciata una cella telefonica che portava a Prato, a quell’indirizzo di via Dinazzano 35/b. Si tratta di una palazzina a due piani, a pochi metri dall’incrocio tra via Campisio e via Prato e dal bar della frazione: al pianterreno una serie di attività, la maggior parte delle quali sfitte, nel primo e secondo piano gli appartamenti e, all’ultimo, i solai.

Per prima, sul posto verso le 22, è arrivata una pattuglia dei carabinieri, insieme ai vigili del fuoco. I pompieri si sono recati sul retro del condominio, dove si trovano i garage e sopra i balconi: dalla porta a finestra del primo piano è stata vista la donna, esanime sul letto. A quel punto i vigili del fuoco hanno forzato la porta d’ingresso, per consentire di entrare ai carabinieri - ben sei le gazzelle presenti - e agli esperti della Scientifica. Secondo il medico legale, che ha constatato il decesso della 48enne, il corpo non presenta traumi, segni di lotta o di morte violenta; ma solo l’autopsia, disposta dal sostituto procuratore Valentina Salvi, che coordina le indagini dei carabinieri, potrà fare chiarezza su un decesso dai contorni ancora oscuri. Nell’appartamento, preso in affitto da Pancaldi che ci abitava dal dicembre scorso, non c’era nessun altro. La circostanza che l’uomo abbia preso le chiavi dell’auto in uso alla donna, una Peugeot 205 di colore bianco, e si sia allontanato, ha subito insospettito gli inquirenti.

Mentre a Prato gli accertamenti e i prelievi di campioni biologici sono proseguiti fino a notte fonda, il comando provinciale dell’Arma ha diramato una nota di ricerca della Peugeot, allargando il raggio anche alle province limitrofe. Targa alla mano, sono stati passati al setaccio tutti i varchi stradali: pare che il 44enne girovagasse a vuoto, senza una meta precisa, tra il Reggiano e il Modenese. Poche ore dopo, alle 2.30, a rintracciare il 44enne è stata una pattuglia dei carabinieri della Sezione Radiomobile di Modena, che lo hanno fermato al volante dell’utilitaria pare in stato confusionale. L’uomo è stato portato al comando provinciale dei carabinieri di Reggio, che indagano sull’accaduto: in corso Cairoli è rimasto per l’intera giornata di ieri, dove è stato sottoposto a una lunga serie di domande.

Nell’immediatezza il 44enne avrebbe rilasciato alcune dichiarazioni agli inquirenti e al pm Valentina Salvi; ma quando si è trattato di svolgere l’interrogatorio di garanzia, alla presenza dell’avvocato difensore d’ufficio Annalisa Miglioli, su consiglio del legale il 44enne ha scelto il silenzio e il passaggio obbligato è durato cinque minuti. Poi la svolta avvenuta nella notte: per Pancaldi è scattato il fermo, dato che è ritenuto il presunto responsabile del femminicidio di Daniela Coman. L’uomo è stato dunque portato in carcere a Reggio Emilia. Per oggi è stato fissato il conferimento dell’incarico al medico legale che dovrà eseguire l’autopsia, ma l’avvocato difensore ha depositato una riserva per chiedere l’incidente probatorio, in modo tale che l’accertamento autoptico si svolga alla presenza di un consulente di parte. Intanto proseguono accertamenti a 360 gradi per ricostruire l’accaduto. Ieri mattina i carabinieri sono tornati nell’appartamento, sottoposto a sequestro e sigillato. l© RIPRODUZIONE RISERVATA