Casa de los Niños, l’associazione che ha costruito un villaggio solidale in Bolivia
A Roteglia dal 2008, aiuta la popolazione di Cochabamba costruendo case e servizi
Roteglia L’associazione Casa de los Niños” è frutto di un’amicizia italo-boliviana che ha messo, fin da subito, al centro la volontà di condividere disponibilità, tempo, risorse, idee, sogni e impegno a favore delle persone in difficoltà, soprattutto bambini, della Bolivia. In Italia l’associazione nasce legalmente nel 2006 ed ha sede a Roteglia mentre in Bolivia la “Fundacion Casa de los Niños” prende vita nel giugno del 2008 a Cochabamba, nel cuore della Bolivia, ed è riconosciuta legalmente dalle autorità boliviane. Le attività principali prevedono un contatto costante con persone con Hiv, famiglie con esperienza di vita in strada o in carcere e bambini abbandonati, denutriti e con malattie gravi (idrocefalia, tubercolosi, sindrome di Down, ritardo mentale, tumori, leucemia). Queste relazioni umane hanno portato, in pochi anni, alla realizzazione di un vero e proprio villaggio, chiamato “Arco Iris” (arcobaleno, in spagnolo), in cui vivono ora 110 famiglie, per un totale di 530 persone. Un villaggio che, “idealmente”, si estende fino ai confini dell’altipiano andino e della foresta amazzonica, luoghi nei quali manteniamo relazioni di amicizia con le comunità di Carpani, di Nunumayani e degli Yuqui, popolazione in estinzione del Chapare. All’interno del villaggio è stata realizzata, nel 2009, la struttura educativa pubblica “Arco Iris de Paz” (“Arcobaleno della Pace”) che accompagna la crescita e la formazione culturale di 150 bambini e ragazzi del villaggio e dei quartieri vicini, molti dei quali sarebbero stati esclusi dal sistema educativo nazionale per motivi di salute o di emarginazione sociale. Le condizioni sociali complesse e le difficoltà economiche delle famiglie del villaggio, purtroppo, non consentono un adeguato livello nutrizionale, soprattutto dei più piccoli ed ammalati. Per questo motivo è stata creata, all’interno della struttura educativa, una mensa comunitaria che assicura quotidianamente una merenda e un pranzo a tutti i 200 bambini della fondazione. In Bolivia, purtroppo, resta forte la presenza di bambini e ragazzi che vivono per strada, con le conseguenze devastanti che una vita del genere può comportare.
Nel tentativo di offrire una sincera amicizia a coloro che troppo spesso vengono considerati ultimi, le mamme del villaggio ogni settimana preparano un pasto caldo che viene poi distribuito nei vari luoghi “nascosti” di Cochabamba. Ogni uscita è sempre accompagnata da un’attenzione costante nel curare, con i nostri medici, le innumerevoli ferite che vita di strada procura ai ragazzi. Una volta a settimana, inoltre, ci è possibile entrare, a piccoli gruppi, nell’affollato carcere femminile di Cochabamba dove nel tempo abbiamo instaurato rapporti di amicizia e solidarietà con le mamme e le donne detenute. Sono diversi i progetti dell’associazione. Come la sede centrale della “Casa de los Niños”. È in questo luogo che, tramite la collaborazione con le Autorità legali preposte ai minori, vengono accolti tutti i bambini con malattie più gravi e a rischio, quasi sempre abbandonati a loro destino e senza controllo da parte della famiglia naturale. È il cuore pulsante dell’intera associazione, dove gli amici che conoscono questo spazio incrociano la propria esistenza con una realtà fatta di attenzione, cura, emozioni, solidarietà: parole che riescono a rivoluzionare per sempre l’anima dei protagonisti di questo sogno. Da qui, ogni giorno, il missionario Aristide Gazzotti si reca negli ospedali della città per assistere, in collaborazione con le autorità boliviana, bambini e adulti gravemente malati con l’obiettivo di trovare, per loro, una sistemazione sicura nel Villaggio. Inoltre, nel tentativo di ricongiungere i bambini accolti con le loro famiglie, che spesso vivono in condizioni precarie o di malattia, sono state realizzate, attorno alla sede centrale, 80 abitazioni (alcune bifamiliari) occupate da 530 persone tra bambini, giovani e adulti. Si chiama il villaggio “Arcobaleno”, Nella stessa realtà è presente anche un ambulatorio, una biblioteca, una cappella e un panificio per permettere il reinserimento lavorativo delle persone che provengono dal carcere o dalla strada. La cittadella “Arco Iris” è una testimonianza concreta di amore senza paura, che offre a tante persone una reale opportunità di vita comunitaria. Nella stessa cittadella è stata realizzata l’Unità Educativa “Arcobaleno della Pace” che, dal 2009, sostiene la crescita e la formazione culturale di 150 bambini, adolescenti e giovani della comunità e dei quartieri vicini. Molti di loro sono esclusi dal sistema educativo regolare a causa delle loro malattie o bisogni speciali. Per loro (48 studenti con disabilità nel 2020), nella stessa infrastruttura scolastica è stata creata un’Area di Sviluppo Comprensiva composta da una stanza di fisioterapia, un’area di stimolazione sensoriale, una stanza per le attività quotidiane e una sala oscura per i non vedenti. Infine la guardia medica Fornisce assistenza sanitaria, supporto psicologico e cure, compreso il trattamento per l’Hiv, a più di 250 bambini, e a un centinaio di famiglie della zona. Ha tre medici di base che lavorano a turno e un’infermiera, quattro uffici e attrezzature di base. Per i servizi forniti dalla guardia medica esiste attualmente una convenzione con diverse università e si ricevono anche donazioni di medicinali e antibiotici. l © RIPRODUZIONE RISERVATA