Disabile fatto scendere dal treno, Trenitalia: «Chiariremo tutto»
Reggio Emilia, avevano un biglietto non corrispondente a quella corsa e sono stati denunciati per interruzione di pubblico servizio
Reggio Emilia Sul bambino disabile fatto scendere dal treno interviene anche Trenitalia mentre è stata annunciata un’interrogazione del deputato del Movimento 5 Stelle Riccardo Ricciandi al ministro dei Trasporti Matteo Salvini. I fatti risalgono a venerdì scorso quando un uomo di 54 anni di Massa e il figlio di 10 anni, affetto da una malattia rara, che si trovavano a bordo di un treno sono stati fatti scendere alla stazione di Reggio. Il motivo? Avevano un biglietto non corrispondente a quella corsa e sono stati denunciati per interruzione di pubblico servizio in quanto si rifiutavano di scendere dal convoglio. L’uomo e il figlio arrivavano da Bologna dove il bambino doveva sottoporsi a delicate terapie all’ospedale Sant’Orsola e stavano rientrando a Pontremoli dove la famiglia risiede. Il problema è nato a Reggio quando il capotreno ha controllato i biglietti verificando che non erano quelli corrispondenti a quel convoglio, ma per una corsa seguente. L’uomo ha quindi cercato di spiegare al capotreno che per evitare ritardi erano saliti su quel mezzo, ma il ferroviere è stato irremovibile.
Da lì un’accesa discussione che ha causato il blocco del treno con la richiesta dell’intervento della Polizia Ferroviaria. Per l’uomo è quindi scattata la denuncia per interruzione di pubblico servizio. Questa la versione fornita ieri da Trenitalia Tper che «ha avviato – si legge nella nota – nell'immediato i necessari approfondimenti per chiarire quanto accaduto». «Venerdì 16 maggio sul Regionale 3914 di Trenitalia Tper, partito da Bologna e diretto a Piacenza – la ricostruzione – il personale addetto al controllo dei biglietti ha individuato tre persone con titolo di viaggio non regolare. I passeggeri erano stati invitati, come loro stessi affermano, ad avvisare il capotreno nel momento dell'ingresso a bordo treno; ciò avrebbe consentito di chiarire subito la loro situazione ed evitare quanto poi accaduto. Una volta riscontrata la mancata regolarità dei biglietti, il personale ha proposto ai passeggeri prima l'acquisto di un nuovo biglietto e poi l'utilizzo del treno successivo (per il quale il biglietto sarebbe stato valido). Entrambe le opzioni sono state rifiutate, come pure la richiesta di fornire un documento di identità al personale che, nell’esercizio delle proprie funzioni, riveste il ruolo di pubblico ufficiale. La conversazione è poi degenerata fino alla minaccia da parte dell’uomo di bloccare il treno mettendosi davanti alla porta di uscita e di chiamare lui stesso le forze dell’ordine». «Per questo – continua la nota – veniva richiesto l’intervento della Polizia Ferroviaria che convinceva le persone a scendere permettendo la ripartenza del treno il cui fermo stava anche generando le proteste degli altri passeggeri». «Domani – aveva scritto sui social il 54enne – farò una bella denuncia e fino a quando non avrò giustizia non ci sarà pace per nessuno. Promesso». «Esprimo la mia solidarietà alla famiglia – chiosa sui social Riccardo Ricciardi, capogruppo del Movimento 5 stelle alla Camera –. È una vicenda vergognosa. Sono a totale disposizione».l © RIPRODUZIONE RISERVATA