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Il processo

Nello schianto morirono la sua compagna, il figlio di 1 anno e i fratellini della donna: condannato

Ambra Prati
Nello schianto morirono la sua compagna, il figlio di 1 anno e i fratellini della donna: condannato

Orjol Lame unico sopravvissuto della strage di Gaida risultò sotto l’effetto di un mix di cocaina e farmaci, viaggiava a velocità folle su un’auto senza assicurazione

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Reggio Emilia È stato condannato a 7 anni e 4 mesi – più di quanto aveva chiesto l’accusa – Orjol Lame, il conducente responsabile e unico sopravvissuto della strage di Gaida costata la vita alla sua compagna e a tre bambini. La sentenza per omicidio stradale plurimo e pluriaggravato – in rito abbreviato, quindi con lo sconto di un terzo sulla pena – è stata emessa lunedì dal gup Luca Ramponi, in assenza di Lame e alla presenza degli Hyseni, che in un solo istante hanno perso tre figli e un nipotino di un anno e mezzo. Mamma Anieza Hyseni, accanto al marito Ardian, ha pianto di continuo. Il 30 ottobre 2022 alle 19.50 Orjol Lame guidava sulla via Emilia verso Sant’Ilario, trasportando la compagna, il figlioletto e i fratellini di lei, al volante di una Fiat Stilo. All’improvviso il conducente sbandò, tagliò la strada in diagonale e piombò contro un casolare in disuso: morirono all’istante la compagna di Lame, Shane Hyseni di 22 anni, il figlio Mattias Lame e i fratelli della giovane, Resat Hyseni, 11 anni, e Rejana Hyseni, 9 anni.

Una strage degli innocenti che commosse l’intera città e che distrusse all’istante due famiglie, i Lame e gli Hyseni. Lame risultò sotto l’effetto di un mix di cocaina e farmaci, viaggiava a velocità folle su un’auto senza assicurazione e su di lui pendeva un provvedimento di espulsione: non avrebbe dovuto nemmeno trovarsi in Italia. Il pm Francesco Rivabella, partendo da 10 anni, ha chiesto una condanna a 6 anni e 8 mesi. Si è associato l’avvocato di parte civile (per gli Hyseni) Nicola Termanini, che ha chiesto una provvisionale di 250mila per ognuna delle quattro vittime. L’avvocato difensore Caldarola ha puntato sulle attenuanti generiche. Il giudice è partito invece da 11 anni, ha stabilito una provvisionale di 300mila per ciascuna parte civile (i due coniugi Hyseni) e ha concesso le attenuanti, ulteriore sconto. Il motivo lo spiega l’avvocato Caldarola: «Credo che abbia influito il comportamento processuale. Ricordo che a novembre 2023, quando due perizie lo avevano ritenuto incapace di stare a giudizio, Lame è rientrato in Italia per sottoporsi a un terzo esame che ha reso possibile celebrare il processo». «Dopo due anni e mezzo (e quattro udienze preliminari) siamo finalmente arrivati a una sentenza di primo grado – ha detto l’avvocato Termanini –. Di fronte ad una tragedia di questo tipo non si può gioire, né dichiararsi soddisfatti per l’esito. Si può solo condividere il dolore con le persone che hanno avuto la fiducia di affidarti questo penoso incarico. La giustizia ha fatto il suo corso, la pena irrogata è severa, proporzionata alla gravità e superiore rispetto alla richiesta del pm. Il dolore degli Hyseni è immenso, incalcolabile e nessuna sentenza potrà mai affievolire il loro patimento vita natural durante». Il penale si è concluso senza grandi sorprese. Le condizioni di Lame, invalido, difficilmente saranno compatibili con il carcere e la provvisionale potrebbe restare sulla carta, visto che il condannato è nullatenente. La battaglia legale proseguirà nel civile, dove – in assenza dell’assicurazione – lo Studio3A-Valore Spa cercherà di ottenere un risarcimento dal “Fondo di garanzia per le vittime della strada” già costituita. l © RIPRODUZIONE RISERVATA