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Il femminicidio di Correggio: Daniela uccisa per asfissia meccanica

Serena Arbizzi
Il femminicidio di Correggio: Daniela uccisa per asfissia meccanica

L’esito dell’autopsia conferma la tesi della procura secondo cui Peter Pancaldi l’ha uccisa soffocandola

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Correggio Asfissia meccanica. Sarebbe questa, secondo le prime evidenze dell’autopsia di lunedì pomeriggio, la causa della morte di Daniela Luminita Coman, la 48enne uccisa a Prato di Correggio. Viene confermata, quindi, la tesi della Procura, anche se per i dettagli sarà necessario aspettare le prossime settimane, una volta avvenuto il sopralluogo della medicina legale nella casa del delitto e una volta svolti tutti gli approfondimenti del caso. Secondo i primi accertamenti avvenuti dopo la scoperta del corpo, Daniela sarebbe morta dopo che le sono stati tappati naso e bocca. Questi dettagli verranno accertati in un secondo momento, ma quello che sembra certo già da ora è che la causa sia l’asfissia meccanica, ovvero una forma di asfissia in cui la respirazione è impedita da un ostacolo fisico o meccanico: in questo caso l’azione del killer. Durante l’autopsia sono stati effettuati dei prelievi e il tutto verrà approfondito tramite esami di laboratorio. Si tratta di prelievi di natura genetica e tossicologica che consentiranno di rilevare il Dna, mentre non si concentrano, ad esempio, sulle impronte digitali. Saranno, inoltre, approntate nuove indagini sul luogo del delitto. E verranno setacciati i telefoni, sia di Daniela, sia di Peter Pancaldi: i dispositivi sono stati posti sotto sequestro e verranno analizzati. Il lasso di tempo in cui il delitto è stato commesso è piuttosto ampio e andrebbe dalla tarda mattinata di martedì 13.  © RIPRODUZIONE RISERVATA