Il Giro d’Italia è passato, l’entusiasmo a Castelnovo Monti no: «Una vetrina per l’Appennino»
Il sindaco Emanuele Ferrari traccia il bilancio di un evento storico: «Oltre 20 0 le televisioni nel mondo che hanno trasmesso le immagini della Pietra di Bismantova»
Castelnovo Monti A poche ore dal passaggio del Giro d’Italia, il sindaco di Castelnovo Monti Emanuele Ferrari prende la parola per tracciare un bilancio di quella che è stata definita da più parti una giornata storica per il territorio. Mercoledì 21 maggio, con la undicesima tappa della Corsa Rosa, l’Appennino reggiano è stato al centro dell’attenzione nazionale e internazionale, grazie all’arrivo a Castelnovo e al successivo passaggio a Felina.
«Ci restano negli occhi due immagini - afferma il sindaco - . La prima è quella classica del pubblico del ciclismo: famiglie, gruppi di amici, camperisti che si posizionano lungo il tracciato anche con molte ore d’anticipo per vivere un momento che dura pochi minuti. Una lunga attesa carica di emozione. Anche noi, come amministrazione, abbiamo vissuto una lunga preparazione: dal 13 gennaio lavoriamo senza sosta per arrivare pronti a questo appuntamento. E oggi possiamo dire che la risposta della nostra comunità è stata straordinaria».
Un impegno che ha coinvolto tutte le anime del paese. «Abbiamo portato avanti un lavoro corale, fatto con entusiasmo e senso di responsabilità - continua Ferrari - . I cittadini, i volontari, le associazioni, i commercianti hanno compreso che stavamo costruendo qualcosa di importante. E hanno anche saputo sopportare i disagi: i cantieri, le strade chiuse, i cambiamenti organizzativi».Il riconoscimento non è mancato nemmeno da parte degli organizzatori. «Ho parlato con Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia, con Giusy Virelli, sport & event manager di RCS Sport, e con Luca Pasini della Gazzetta dello Sport- prosegue Ferrari-. Tutti hanno espresso parole di elogio e anche un certo stupore per la qualità dell’organizzazione, per la bellezza del territorio e per la risposta della comunità. Abbiamo ricevuto anche la visita del presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, dell’assessora regionale allo sport Roberta Frisoni e di Giammaria Manghi, coordinatore delle politiche sportive regionali, che ci ha accompagnato fin dall’inizio in questa sfida».
La seconda immagine evocata dal sindaco Ferrari è quella del "sasso nello stagno": «Abbiamo lanciato una sfida e da lì si sono generati cerchi concentrici che hanno coinvolto sempre più persone. Il gruppo di lavoro coordinato da Franco Castagnetti e dalla nostra responsabile sport e promozione del territorio Monia Malvolti ha fatto da punto di partenza, ma poi si è arrivati a coinvolgere oltre 400 persone attivamente impegnate nell’organizzazione della giornata: accoglienza, sicurezza, comunicazione, gestione degli accessi. Una macchina complessa che ha funzionato grazie all’impegno collettivo».
Il giorno della tappa, l’effetto sul paese è stato evidente: alberghi tutti pieni, non solo a Castelnovo ma anche verso il Cerreto; ristoranti e bar affollati, negozi vivaci, centro storico animato. Molti, compresi i proprietari di seconde case, sono tornati per assistere dal vivo a un evento che per l’Appennino ha rappresentato anche una vetrina promozionale unica. «Tante persone hanno scoperto Castelnovo per la prima volta - spiega Ferrari - . Hanno trovato un paese ricco di servizi, con oltre 200 attività commerciali, circondato da un paesaggio straordinario. E hanno percepito il calore dell’accoglienza, la forza delle relazioni, la qualità della nostra offerta turistica». Prosegue il primo cittadino: «Sono oltre 200 le televisioni nel mondo che hanno trasmesso le immagini della tappa - aggiunge Ferrari - . Hanno mostrato la Pietra di Bismantova, i Gessi triassici, il Parco nazionale dell’Appennino. Questo darà impulso non solo al cicloturismo ma anche alle escursioni, alle arrampicate, alla scoperta dei nostri borghi come un giorno che ha unito sport, territorio e identità». © RIPRODUZIONE RISERVATA