Addio al geometra Adriano Brugnoli, colto da un malore durante un giro in bici
La tragedia si è consumata ieri, 25 maggio, in località Soraggio, nell’Appennino Reggiano, nella strada in salita venendo da Felina
Castelnovo Monti Stava pedalando in salita quando, all’improvviso, colto da un malore, ha rallentato e si è accasciato al suolo: così quella che doveva essere una spensierata domenica tra amici appassionati di ciclismo si è trasformata in tragedia. A perdere la vita è stato Adriano Brugnoli, 64 anni, residente a Cadelbosco Sopra e geometra con studio a Campegine, dove era molto conosciuto.
Ieri, domenica 25 maggio, poco prima delle 11, un gruppo di ciclisti - sei in totale - stava salendo in località Soraggio, a Castelnovo Monti, per immettersi sulla Provinciale 79. Soraggio è uno dei piccoli borghi lungo la strada che da Felina porta a Gombio, lungo la strada provinciale che conduce fino a Trinità. È poco prima di Gombio, in cima a una salita venendo da Felina: una strada ripida e tortuosa, molto amata dai ciclisti, ma anche fisicamente impegnativa. I compagni hanno visto Adriano rallentare e poi cadere dalla bici. Subito è scattato l’allarme al 112 da parte della comitiva, non senza difficoltà, poiché in quel punto i cellulari hanno poco campo. Sul posto sono arrivati a sirene spiegate l’ambulanza della Croce Verde di Castelnovo Monti, l’automedica e la Polizia locale dell’Unione Appennino Reggiano.
I sanitari hanno tentato a lungo di rianimare il 64enne, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare: il suo cuore aveva smesso di battere. La salma è stata recuperata e trasportata all’obitorio dell’ospedale Sant’Anna, dove - su disposizione del pm di turno - è stata restituita ai familiari. È toccato alla polizia locale il triste compito di avvisare la moglie, che si è subito precipitata a Castelnovo. La notizia del decesso ha suscitato profondo cordoglio in due Comuni, Cadelbosco e Campegine, dove Adriano Brugnoli era molto conosciuto per via della sua professione e dei legami familiari e di amicizia. A luglio avrebbe compiuto 65 anni.
Appena finite le scuole superiori, aveva iniziato a lavorare come geometra nello studio tecnico Mattioli a Castelnovo Sotto e in seguito aveva aperto la sua attività a Campegine. Brugnoli lascia la moglie Cristina, insegnante di informatica all’Itis e la figlia Elena, ingegnere gestionale. Aveva la passione per la bicicletta e ogni domenica percorreva in sella le strade della montagna. Da anni faceva parte della Polisportiva Campeginese. In gioventù aveva giocato a calcio, come difensore, nella Virtus Campegine, anche negli amatori, di cui è stato dirigente fino a pochi anni fa. Quando la società sportiva aveva bisogno di una mano, per le feste, era sempre disponibile. Aveva inoltre messo a disposizione le sue competenze professionali per la realizzazione del nuovo circolo tennis presso la parrocchia di Campegine. Gioviale, ottimista e amante della compagnia, era molto legato a don Angelo Guidetti, come tanti campeginesi. © RIPRODUZIONE RISERVATA