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Ponte di Veggia chiuso dal 16 giugno: ecco il piano anti-caos tra smart working orari flessibili per i lavoratori

Ponte di Veggia chiuso dal 16 giugno: ecco il piano anti-caos tra smart working orari flessibili per i lavoratori

Istituzioni, imprese e sindacati trovano l’accordo. La Cisl: «Ma è fondamentale finire i lavori per metà agosto»

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Casalgrande Ci siamo. È stato definito il pacchetto di misure straordinarie che puntano ad evitare che il traffico automobilistico vada in tilt durante la chiusura estiva del Ponte di Veggia. È quanto emerso dal vertice avvenuto martedì a Sassuolo, convocato dal sindaco Matteo Mesini e che ha visto la partecipazione di Fabio Braglia (presidente della Provincia di Modena), Giorgio Zanni (presidente della Provincia di Reggio), del sindaco di Casalgrande Giuseppe Daviddi, di Confindustria Ceramica, Cna, Lapam e delle organizzazioni sindacali confederali. «Un ottimo incontro e un grande passo in avanti: abbiamo trovato strumenti condivisi per gestire il cantiere e il problema del super traffico, superando diffidenze storiche. Le proposte di Cisl Emilia Centrale si sono integrate con quelle istituzionali per difendere la qualità della vita e del lavoro di un intero territorio. Avanti tutta, ora bisogna passare dalle parole ai fatti, il 16 giugno è dietro l’angolo». Così i rappresentanti di zona Francesco Bini (Cisl Distretto ceramico) e Aziz Sadid (Cisl Tresinaro Secchia) hanno commentato la fumata bianca che è stata raggiunta in questo incontro. Il conto alla rovescia per l’apertura del cantiere è iniziato: dal 16 giugno e almeno per i successivi due mesi il Ponte di Veggia resterà chiuso (l’ipotesi è che riapra il 6 settembre).

L’unica congiunzione tra Sassuolo e Casalgrande – epicentri della produzione ceramica modenese e reggiana – sarà il ponte superstite sulla Secchia, lungo la strada provinciale 467. L’obiettivo è alleggerire il traffico negli orari di punta, evitando che si formino code che costringerebbero cittadini e lavoratori a stare in fila un sacco di tempo ogni giorno per percorrere poche decine di chilometri. Per questo motivo, il mondo delle imprese ha condiviso la richiesta di applicare, laddove sia possibile, la flessibilità oraria e lo smart working per i lavoratori che non hanno esigenze produttive e di servizio inderogabili. Due proposte che nei giorni scorsi erano state fortemente raccomandate dal sindaco di Sassuolo e dalla Cisl, protagonisti di una serie di uscite ufficiali. Dal fronte pubblico l’esempio è stato dato, del resto tutti i Comuni del distretto ceramico si sono impegnati sullo smart e sulla flessibilità oraria per i loro dipendenti. Ma lo smart working e la flessibilità dell’orario non sono le uniche grandi novità. I rappresentati della Cisl, infatti, hanno spiegato: «Ci fa molto piacere che il tavolo abbia discusso senza tabù anche sulla proposta più forte del nostro pacchetto: l’introduzione di una “no drive zone” per il traffico pesante negli orari di punta del traffico. L’ha fatta propria il sindaco Mesini e il mondo ceramico ha aperto in modo importante, anche a riguardo dei mezzi che trasportano le materie prime all’interno degli stabilimenti». La riuscita dell’operazione dipenderà, ovviamente, dal modo con cui le singole imprese riorganizzeranno gli orari di ingresso e uscita dei mezzi pesanti, «ma riteniamo molto importante che Confindustria ceramica si sia impegnata a darne la massima comunicazione alle aziende associate. Nel distretto si muovono ogni giorno più di 20mila persone, togliere dalla morsa del traffico una quota di questi mezzi sarebbe un vantaggio importante», hanno proseguito Sadid e Bini. Inoltre, durante il vertice, l’impresa esecutrice dei lavori ha garantito che si è dotata di una organizzazione tale che, di fatto, permetterà l’avanzamento dei lavori sette giorni su sette. Questo permetterà di ottimizzare i tempi ed evitare che gli imprevisti possano portare ad un allungamento del cantiere. «Rispettare la scadenza di metà agosto è prioritario», sostiene la Cisl, come ribadito più volte dal sindaco di Casalgrande, Giuseppe Daviddi. Infine, si ipotizza che il transito dei mezzi di soccorso sarà garantito sulla traversa della diga di Castellarano. Non è arrivata ancora la risposta scritta ufficiale da parte della Regione Emilia Romagna e dal Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale, ma su questo aspetto logistico fondamentale filtra grande ottimismo. l © RIPRODUZIONE RISERVATA