La Padana Tubi solida come l’acciaio: un miliardo di ricavi e nessuna vetrina social
L’azienda è ancora saldamente nelle mani della famiglia Alfieri. Conta 748 dipendenti, distribuiti in 13 stabilimenti, tutti a Guastalla
Guastalla In un’economia sempre più smaterializzata, dove il valore nasce da servizi, dati e prodotti digitali, Padana Tubi si distingue come una realtà industriale solida e concreta, erede di quel modello manifatturiero che ha costruito benessere e occupazione nei nostri territori. Con oltre un miliardo di euro di ricavi nel 2023 (e poco meno nel 2024), è la seconda impresa della provincia di Reggio Emilia per fatturato e la ventiquattresima in Emilia-Romagna. Produce e vende 800.000 tonnellate di tubi in acciaio all’anno in 60 Paesi: un settore lontano dai riflettori, poco comunicabile, privo di particolare appeal mediatico. Non ha un profilo LinkedIn, nessuna presenza social (anche se ha un sito internet ). Ma non è solo questo a renderla, per certi versi, controcorrente.
L’azienda è ancora saldamente nelle mani della famiglia Alfieri. Il cavaliere del lavoro Romano, 91 anni, è amministratore delegato. Un’impostazione familiare che contrasta con la tendenza diffusa, per aziende di queste dimensioni, a finire sotto il controllo di fondi o multinazionali quotate in Borsa. Padana Tubi mantiene un forte legame con il territorio emiliano, distinguendosi in un settore sempre più orientato alla delocalizzazione. Il significato di una gestione familiare in un territorio è noto: mentre altrove le decisioni strategiche, comprese quelle che incidono sulla vita dei lavoratori, vengono prese da consigli d’amministrazione lontani e di conseguenza poco coinvolti, qui il rapporto tra impresa e comunità resta diretto. Decenni di crescita Fondata dalla famiglia Alfieri nel 1970, Padana Tubi contava 14 dipendenti al termine del primo anno. Oggi sono 748, distribuiti in 13 stabilimenti, tutti a Guastalla, su un’area di 400mila metri quadrati. È il principale datore di lavoro della città gonzaghesca, che conta 15mila abitanti. Nel 2024 l’impresa ha sostenuto il territorio con 258mila euro di donazioni. Sfide internazionali Presentando il bilancio di sostenibilità 2024, la famiglia Alfieri ha spiegato le difficoltà affrontate, a partire dall’aumento dei costi energetici e dal calo generalizzato della produzione industriale europea. Un insieme di fattori che spiega il calo di fatturato e ricavi rispetto ai due anni precedenti. «In questo contesto di incertezze, cambiamenti e opportunità – si legge nel documento – abbiamo cercato con successo di mantenere le nostre quote di mercato, presidiando gli storici Paesi di riferimento, Europa anzitutto, e i settori principali di sbocco quali costruzioni, meccanica e infrastrutture. Il calo dei ricavi di vendita è esclusivamente in importi, non in volumi. Questo conferma la validità dei nostri valori nel fare impresa: centralità delle persone, rispetto delle regole, ascolto dei clienti, comunicazione trasparente, qualità dei prodotti e dei servizi, semplicità di approccio verso ogni controparte». Nonostante le difficoltà legate alle dinamiche geopolitiche ed economiche internazionali, l’azienda di via Portamurata ha realizzato quasi 42 milioni di euro di utili netti e ricavi per quasi 950 milioni. Al radicamento locale si affianca una visione internazionale. Il 28% del fatturato proviene dal mercato italiano, il 72% dall’export, principalmente in Europa. Padana Tubi ha iniziato il suo percorso con la produzione di tubi saldati in acciaio al carbonio. Nel 1989 ha ampliato l’offerta includendo i tubi in acciaio inossidabile. Oggi produce anche tubi strutturali, ad alto spessore, zincati, oltre a lamiere spianate, nastri e profili speciali. Stabilità, continuità e concretezza, senza slogan ed effetti speciali. l © RIPRODUZIONE RISERVATA