Addio a Luciano Maretti, il fornaio con l’anima da fotografo: raccontò con i suoi scatti d’amore l’Alzheimer della moglie
Bagnolo in piano: aveva 90 anni. La passione per la fotografia dopo il regalo di una macchina fotografica dai figli, tante le esposizioni
Bagnolo L’intera comunità di Bagnolo piange Luciano Maretti, morto all’età di 90 anni. «Mio padre ha sempre fatto il fornaio, ma la sua passione principale era la fotografia e l’ha coltivato fino all’ultimo», racconta il figlio Davide, titolare del negozio “Foto Art - non solo foto” in centro a Bagnolo. Maretti era malato da tempo, anche se le sue condizioni sono peggiorate negli ultimi mesi. È morto la notte tra giovedì e ieri. Aveva compiuto 90 anni lo scorso 21 marzo. «Avevamo festeggiato nel reparto di lunga degenza dell’ospedale di Scandiano. Un reparto in cui è sempre stato trattato come un re, ricevendo una meravigliosa assistenza – dice il figlio –. Gli ultimi mesi ha deciso di passarli a casa sua, circondato dalle sue fotografie».
Una passione smisurata per l’arte e la fotografia, quella del 90enne: «Tutto nacque quando io e le mie sorelle gli regalammo una macchina fotografica. Da lì è iniziato questo suo hobby: ha cominciato a comprare macchine sempre più professionali e non ha mai smesso, fino alla fine». Il suo soggetto preferito? La civiltà contadina: «Più volte abbiamo esposto sia a Bagnolo che a Gavasseto, ma anche in altre località, per cercare di trasmette i valori di questa civiltà ai giovani, che il più delle volte non conoscono le loro radici». Maretti era molto fiero dei suoi scatti, «ma è difficile indicarne solo uno – spiega il figlio Davide – Ha immortalato più volte il Po, ma anche i contadini impegnati nelle attività più disparate. Ha fatto inoltre diversi scatti a paesaggi naturali, che sia un tramonto sulle nostre colline o un campo di grano. “Lucio” era molto sensibile a queste cose, e ha sempre lavorato in questo senso».
Luciano Maretti ha realizzato diverse mostre, tra cui quella esposta nella parrocchia di Bagnolo: «Abbinammo le foto a saggi di musica con il pianoforte, grazie a Primo Iotti. Avevamo esposto tramonti meravigliosi e scatti della pianura Padana». Ma non solo, dato che fu protagonista di una mostra sostenuta da Ausl e Aima, «fotografando situazioni di malati d’Alzheimer – racconta ancora Davide –. Mia madre aveva purtroppo questa malattia, e lui l’aveva documentata in ogni sua sfaccettatura. È stato molto bravo e sensibile in questo frangente, accompagnandola fino alla fine». I funerali si svolgeranno sabato 31 maggio, a partire dalle 12, alle camere ardenti di Coviolo per poi dirigersi a forno crematorio adiacente. Maretti lascia i figli Paola, Milena e Davide, il genero Paolo e la nuora Cristina, e i nipoti, Marco, Greta e Giulia. l M.A. © RIPRODUZIONE RISERVATA