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Il riconoscimento

La regina Letizia elogia Reggio Children alla Fiera del Libro di Madrid

La regina Letizia elogia Reggio Children alla Fiera del Libro di Madrid

Un riconoscimento internazionale alla visione educativa di Reggio Emilia: Federico Ruozzi incontra la regina di Spagna e riceve il premio dell’editore Morata

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Reggio Emilia Non a corte, ma allo stand 196 della colorata 84ª Fiera del Libro di Madrid, occupata dalle edizioni Morata, storica casa editrice spagnola. È qui, tra le copertine variopinte — molte delle quali sono libri di Reggio Children — che la regina di Spagna, Letizia Ortiz, consorte del re Felipe, ha stretto la mano al presidente dell’Istituzione Scuole e Nidi d’Infanzia, Federico Ruozzi. Ruozzi si trovava a Madrid con la responsabile delle relazioni internazionali di Reggio Children, Emanuela Vercalli, per alcuni incontri. Tra questi, quelli con l’Ambasciata Italiana, su progetti legati alle mostre di Reggio Children, e per ricevere un premio che la casa editrice Morata ha voluto consegnare a Reggio Children, alle scuole e ai nidi di Reggio Emilia.

Il riconoscimento è stato dato “per aver contribuito a diffondere una cultura dell’infanzia in Spagna, nei paesi del Sud America e nel mondo intero”. Questo grazie all’editoria che Morata, da tanti anni, traduce, pubblica e distribuisce, con la collaborazione e l’aiuto del Network spagnolo e sudamericano. Da Rendere visibile l’apprendimento, a Bambini, spazi, relazioni, fino a Un pensiero in festa. Le metafore visive nell’apprendimento, le copertine dei libri di Reggio Children, tradotti in spagnolo, facevano bella mostra allo stand 196, quando la Regina Letizia si è fermata, seguita dal consueto nugolo di giornalisti .

«Cinque minuti di colloquio con la regina– racconta  Federico Ruozzi – sono stati fondamentali per raccontarle che le nostre scuole hanno al centro i diritti dei bambini e l’inclusione, oltre che portare i saluti da parte dell’intera città, a partire da sindaco Marco Massari e dall’Assessora all’educazione Marwa Mahmoud. Sempre nel dialogo le ho raccontato che alla base dei libri di Reggio Children, in particolare quelli in lingua spagnola, capaci di arrivare a tantissime persone, insegnanti, studenti dall’Europa al Sudamerica, c’è la volontà di fare conoscere al mondo il lavoro delle scuole e dei nidi di Reggio Emilia, delle insegnanti, le pedagogiste, le atelieriste, le cuoche». Ciò che è stato particolarmente apprezzato in questi giorni madrileni è stato vedere da dove questi libri traggono la propria origine e linfa: «La caratteristica di Reggio è sempre stata quella di aver fatto ricerca dal basso, a partire dal lavoro delle bambine e dei bambini, con insegnanti e pedagogisti e di aver così dimostrato che la ricerca non è solo quella universitaria, ma  che si può fare ricerca senza che i progetti vengano calati dall’alto di un pensatoio». «A meno che – conclude Ruozzi – il pensatoio non sia l’assemblea mattutina delle bambine e dei bambini di tutte le nostre scuole… grazie dunque alle insegnanti per quello che fanno ogni giorno con i bambini lavorando con le pedagogiste e le atelieriste. Senza di loro non saremmo qui».